Inzaghi: "Contento per i ragazzi, siamo pronti alla Supercoppa"

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INZAGHI MONZA INTER - Simone Inzaghi, allenatore dell'Inter, ha parlato ai microfoni della stampa nel post-partita di Monza-Inter. Molti temi, tra cui spiccano anche quelli riguardanti la gara appena giocata, nelle parole dell'allenatore nerazzurro.

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Le parole di Simone Inzaghi a DAZN

"Io di Arnautovic e Sanchez sono contento per come lavorano e come stanno sul gruppo. Chiaramente hanno giocato meno di quanto mi sarei aspettato, anche per il rendimento di Thuram e Lautaro. Ma per quel poco, sono stati molto decisivi. Sanchez ha segnato in Champions e Arnautovic quando è stato chiamato in causa a Genova ha fatto gol. A me interessa questo, più che il minutaggio ed il gol. Sono stato attaccante anche io e so cosa significa. Oggi avevo qualche giocatore più stanco e con i 5 cambi ho dovuto fare delle scelte, altrimentri avrei fatto entrare anche loro".

"Per le critiche, non è un problema. Noi lavoriamo tanto e abbiamo poco tempo per ascoltare. Domenica non abbiamo fatto bene, oggi a Monza abbiamo trovato un campo splendido, venivamo da 3/4 partite con imperfezioni e per questo abbiamo giocato bene. Siamo una squadra che deve giocare bene deve giocare pulito e oggi siamo stati bravi".

"Da due anni c'è questa nuova edizione che non sappiamo come andrà, ma lo sapevamo, pensavamo di giocare una partita secca come è stato negli ultimi anni. Accettiamo, sappiamo di andare in Arabia contro squadre forti e motivate che vorranno alzare il trofeo".

"Noi dobbiamo essere ambiziosi e fare il meglio possibile. Veniamo da due trofeo e una finale di Champions. Quest'anno abbiamo cambiato tanto e stiamo facendo bene ma ci sono squadre avversarie che sono forti e sono preparate e noi dobbiamo essere pronti. Finora sono state giocate 20 partite, ne mancano ancora 18 per quanto riguarda il campionato".

Le parole di Simone Inzaghi a SKY Sport

"Abbiamo fatto un'ottima gara, preparata al meglio in questi cinque giorni. I ragazzi hanno dimostrato la loro professionalità. Stasera abbiamo avuto un ottimo approccio contro una buonissima squadra".

"Adesso andiamo in Arabia da detentori del titolo. Sarà una novità, di solito si giocava una partita unica. Domani i ragazzi lavoreranno, lunedì avranno una giornata di riposo e martedì partiremo. C'è un trofeo in palio e vogliamo fare del nostro meglio".

"In questa settimana, ho pensato solo al campo. Fuori abbiamo una società che pensa a queste cose. Insieme alla squadra e allo staff abbiamo lavorato bene ma dobbiamo continuare così perché c'è tanta strada da fare. Siamo abituati a questo. L'importante è avere una squadra che ti segue sempre e stiamo continuando a fare grandi cose"

"Mancano ancora più di venti partite alla fine del campionato, il gruppo dello scorso anno è arrivata in finale di Champions e ha vinto due trofei, rendendo felici i tifosi. Ora siamo a metà del nostro tragitto, abbiamo fatto un ottimo girone in coppa e in campionato stiamo tenendo un gran ritmo".

"Lo scorso anno Valentin Carboni è stato con noi ed è stato importante per il suo percorso di crescita. L'ho alternato tra mezzala e mezza punta, ha avuto sempre grande disponibilità. Ora sta crescendo e gli auguro il meglio"

"A parer mio si può sempre migliorare. A Genova, nonostante il pari, non abbiamo fatto male, con il Verona non abbiamo fatto una buona gara. In queste due settimane abbiamo analizzato le cose che non hanno funzionato. Oggi abbiamo offerto un'ottima prova".

"Sono contento di Arnautovic e Sanchez. Nel girone d'andata hanno trovato Lautaro e Thuram che hanno fatto benissimo ma devono continuare così".

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Inter, Calhanoglu che numeri e che fedeltà: rifiuta l'Arabia e...

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INTER CALHANOGLU - A parlare di Inter questa mattina è La Gazzetta dello Sport che ha pubblicato alcuni numeri di Hakan Calhanoglu a dimostrazione di quanto il centrocampista sia ad un livello devastante. Il turco viene messo a confronto con: Gundogan, Enzo Fernandez, Modric, Rodri e Pedri.

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Che numeri

Ovviamente le statistiche prese in considerazione oltre ai gol e assist sono: la percentuale di passaggi riusciti, tiri totali, contrasti vinti e palle recuperate. Il primo per reti segnate è proprio il calciatore dell’Inter, per assist è in testa alla pari con Gundogan e Modric, ha una percentuale di passaggi riusciti del 92,3% seconda solo al 93,1% di Rodri ed è davanti a tutti per tiri e contrasti vinti, mentre per palle recuperate è a 98 dietro alle 101 di Rodri e alle 100 di Gundogan.

Che fedeltà

Come scrive ancora il quotidiano rosa, Calhanoglu è corteggiato anche dall'Arabia Saudita, nei mesi scorsi avrebbe potuto mettere nero su bianco la sua firma su un quadriennale da 18 milioni a stagione per l'Al-Hilal, la squadra di Neymar guadagnando il triplo, ma ha detto no. Vuole lo scudetto con l’Inter.

Inter - Verona, apre la vendita libera: promo per soci e abbonati

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INTER VERONA BIGLIETTI PREZZI - Dopo l’ottima e pesante vittoria contro la Juventus nel big match della 31° giornata è il momento di pensare già alla prossima partita di Serie A. L’Inter affronterà il Verona al Meazza con i nerazzurri che quindi giocheranno in casa per la prima volta con lo stadio a capienza al 100%. Come già successo in occasione di Inter-Udinese del 31 ottobre 2021, anche per Inter-Verona il club nerazzurro ha deciso di dedicare ai soci attività e promo dedicate. 

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Inter - Verona, biglietti: prezzi e promo

“È aperta la vendita libera aperta a tutti con prezzi a partire da 10€ e tariffe agevolate per soci Inter Club e abbonati 19/20. I soci potranno acquistare a tariffa speciale nei settori dedicati in esclusiva. 

I titoli saranno cedibili a partire da venerdì 8 aprile (i soci Inter Club potranno cedere il biglietto esclusivamente ad altri soci Inter Club).”

Inter Club Torino: "60 anni di storia, le nostre trasferte e tanto altro"

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INTER CLUB TORINO – Ritorna l’appuntamento di NerazzurriSiamoNoi con i club legati alla Beneamata. Oggi vi raccontiamo la storia dell’Inter Club Torino.

Come e quando nasce l'Inter club Torino

"L'Inter club Torino nasce nel luglio del 1963 quando un gruppo di amici decisero di fondare questo club. Era il primo periodo dove nascevano i club dedicati all'Inter. Noi siamo uno tra i primi, copiando un po' la Spagna, con la venuta di Herrera si crearono anche i centri coordinamento oltre ad altri club della Beneamata".

I momenti migliori e peggiori

"Come club abbiamo avuto una crescita costante, molto dipende anche dall'andamento della squadra. Gli anni peggiori sono stati quelli Fraizzoli dove rischiammo anche di andare in Serie B. La cosa bella è che negli anni si è creata una vera e propria famiglia, molti anni fa ci fu l'immigrazione dal meridione e un punto d'appoggio lo trovarono proprio all'Inter club Torino, sopratutto nei giorni della partita.

All'epoca molti non avevano neanche le macchine, per incontrarsi era anche più difficile. La nostra società è stata l'apripista in Italia per i club, spesso mi arrabbio quando sento parlare di tifo organizzato, non sono le curve ma siamo noi che facciamo i sacrifici ed organizziamo tutte le trasferte per conto nostro".

Quanto è importante per un'interista di Torino lo scontro con la Juventus

"La partita con la Juventus per noi è la partita a tutti gli effetti. Il motivo non lo sappiamo, nel corso degli anni è diventata quasi una routine, anche tra i tifosi è meno accesa la rivalità probabilmente".

I primi a battere la Juventus allo Stadium

"Dal '86 non vedo più la Juve, io mi mettevo sempre in piedi vicino alle uscite e in base al movimento del portiere capivo se attaccavamo o meno e da lì decidevo se guardare o no. L'anno che abbiamo vinto allo Stadium sono entrato a risultato acquisito, nel mio settore eravamo rimasti in tre".

L'Inter può ripetere quell'impresa?

"Si può e si deve fare, la squadra vive di alti e bassi ma il grosso problema è la fesa realizzativa. Anche nelle sconfitte abbiamo faticato in attacco. Non si possono condannare nonostante tutto Lautaro e Dzeko perché fanno un grande lavoro per l'Inter. Vincere a Torino con la Juventus potrebbe riaprire le speranze di Scudetto. Non ci fanno paura le altre squadre ma la nostra Inter".

La scelta della Curva Nord di non prendere parte alla trasferta

"Condividiamo a pieno la scelta della Curva, è inaccettabile questa gestione dei biglietti. Non si può pretendere che a casa mia comandino gli altri. Mettere a disposizione per i tifosi dell'Inter solo mille biglietti è assurdo. Poi ogni anno in questo stadio c'è sempre il problema dei biglietti, da quando il Milan mise a 70€ il settore ospite ha creato un precedente. Inoltre dà particolarmente fastidio l'obbligo sulla piattaforma dove devi mettere tutti i tuoi dati".

Inter Club Torino striscione a San Siro

Le trasferte indimenticabili

"L'Inter Club Torino è stato in tutto il mondo. Ho dei biglietti di Rotterdam degli anni '60. In Russia ci abbiamo messo 36 ore per andare e tornare. A Madrid 20 ore, Wolfsburg 17 ma ne avremmo tante altre da raccontare. All'epoca le strade non erano asfaltate come adesso".

Inter club Monaco di Baviera: "Brehme molto disponibile con foto e cori, i tedeschi credono che Gosens sia un vero campione"

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INTER CLUB MONACO DI BAVIERA - Ritorna l’appuntamento di NerazzurriSiamoNoi con i club legati alla Beneamata. Oggi vi raccontiamo la storia dell’Inter Club Monaco di Baviera.

Come e quando nasce l'Inter Club Monaco di Baviera

"L'Inter Club Monaco di Baviera è stato creato tre anni e mezzo fa. L'idea viene dal fatto che prima vivevo a Dublino e facevo parte dell'Inter Club di lì e una volta arrivato qui a Monaco ancora non era stato creato il club di Monaco di Baviera. Insieme ad altri ragazzi abbiamo provato e c'è stato un riscontro più che positivo e nel giro di qualche settimana siamo arrivati al numero minimo poi siamo cresciuti e al momento siamo circa 80 soci. La maggior parte sono italiani con qualche ragazzo tedesco, si parla per lo più italiano con l'aggiunta di qualche parola in inglese e in tedesco".

Finale di Champions o l'anno dopo contro il Bayern Monaco?

"La finale di Champions mi è piaciuta viverla con i ragazzi italiani, vivevo a Roma in quel periodo ed è stato indimenticabile viverlo con gli amici di sempre. È stato un momento storico e non cambierei niente. In Germania avrei vissuto meglio il 3-2 di Pandev all'ultimo minuto dell'anno successivo. Considerando che vediamo le partite in un pub, spesso e volentieri arriviamo a fine gara con qualche birra di troppo in corpo e quindi sarebbe stata una grande esplosione di gioia".

L'incontro con Brehme e l'apparizione ad InterTV

Brehme con 'Inter Club Monaco di Baviera

"L'incontro con Brehme qui a Monaco è stato clamoroso, avevamo organizzato una giornata con foto di rito a Marienplatz e sono venuti il 90% dei soci partecipanti. All'improvviso è comparso Andreas Brehme che era stato contattato da un altro ragazzo che è praticamente un suo amico. È stato disponibilissimo, si è unito a noi con foto e cori. È stata una grande emozione vivere quei momenti con lui. Il mio intervento a InterTV, invece, è stato un regalo prima del derby vinto per tre reti a zero dello scorso anno".

L'arrivo di Gosens in nerazzurro

"I miei pensieri su Gosens sono che lo vedo molto in forma e spero che possa giocare di più già a partire da sabato. I tedeschi grazie a lui si sono avvicinati ulteriormente alla squadra e sono convinti che sia un grande campione".

Le trasferte da Monaco di Baviera e le gioie di fine stagione

"Le trasferte ufficiali al momento le abbiamo fatte organizzando macchinate, la massima partecipazione è stata ad Inter-Juvwentus di quest'anno che per noi ha rappresentato il ritorno allo stadio dopo la pausa Covid. Al momento non abbiamo in programma altre trasferte ma siamo sicuri che torneremo a San Siro prima della fine di questa stagione. Attualmente abbiamo perso un pochino di sicurezza sui traguardi finali della squadra, fino a qualche settimana fa eravamo quasi certi che lo scudetto potesse tornare tra le nostre mani. Sono molto fiducioso per la Coppa Italia ma per lo Scudetto molto meno, le prossime settimane saranno fondamentali".

L'Europeo in Germania e il rapporto con i tedeschi

"L'Europeo di quest'estate è stato stupendo, non ho mai visto così tanti italiani qui a Monaco tifare tutti per la stessa squadra. È stato bello tutto il cammino, già dalla fase a gironi c'era un'atmosfera fantastica. Anche nella partita qui a Monaco di Baviera contro il Belgio è salita sempre di più la fiducia nella vittoria dell'Europeo. I tedeschi sono stati contenti della nostra vittoria nonostante la loro delusione per la Germania, ci hanno supportato e si sono schierati più dalla nostra parte che da quella inglese".

La sconfitta tedesca contro l'Italia più sofferta dai tifosi

"Colleghi e amici parlano spesso di Balotelli, penso sia proprio quella partita che gli è rimasta più in mente. Erano convinti di essere per la lunga superiori. I tedeschi tirano fuori il fatto che ci hanno battuto fuori ai rigori nell'Europeo successivo quindi hanno anche loro i punti di forza".

Mondiali sì o Mondiale no?

"Penso che l'Italia ce la farà. Non riuscirei a credere in un altro fallimento da parte degli azzurri ai Mondiali, la squadra c'è manca forse un centravanti che faccia la differenza ma per la prima partita non credo ci siano problemi contro la Macedonia, più difficile invece la gara successiva. La nostra rosa superiore, possiamo e dobbiamo farcela".

Inter Club Ukraine: "La nostra vita in guerra. Skriniar e Barella sono i nostri idoli"

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INTER CLUB UKRAINE - Ritorna l'appuntamento di NerazzurriSiamoNoi con la rubrica dedicata ai club in giro per il mondo legati alla Beneamata. Oggi vi raccontiamo la storia dell'Inter Club Ukraine. Ringraziamo il suo vice-presidente, Bogdan Marchenko, per la disponibilità e per la voglia di raccontare la sua passione per l'Inter, in un momento drammatico per la sua nazione.

Ciao Bogdan, prima di tutto: come stai, dove sei e cosa sta succedendo in questo momento?

"Sono nella parte occidentale dell'Ucraina, a Leopoli, un luogo tranquillo dove non stanno ancora bombardando. Nel resto del Paese, invece, piovono bombe. Io vivo a Kiev, la capitale, dove la situazione è drammatica, come nella città natale, Černivci, che ormai è per metà distrutta. Sempre più persone stanno scappando verso altri paesi come la Polonia. Non avremmo mai immaginato che potesse accadere una cosa del genere nel nostro paese. Pensavamo che la guerra fosse lontana da noi, in paesi come l'Afghanistan o da altre parti. Ma adesso è la nostra realtà, ed è un incubo tremendo".

Credi che il calcio possa unire le persone in un momento così drammatico?

"Sì, ne sono certo. Il calcio è il più grande sport del mondo e riesce ad unire milioni di persone. Inoltre lo sport è sempre dalla parte della pace. Noi, da diversi giorni stiamo facendo girare un solo motto sui social: "Make football, not war". Quello che possono fare i paesi e gli appassionati di calcio è diffondere più notizie possibili e sensibilizzare i governi e l'opinione pubblica a reagire contro la guerra, proprio come state facendo voi di NerazzurriSiamoNoi. Non possiamo fare molto, ma possiamo farci sentire. Ogni parola detta in favore della pace ha grande valore così come sono molto importanti tutti i dollari donati per le vittime di guerra. Solo davanti ad una grande reazione popolare i governi potranno cambiare le loro politiche".

Da quale organizzazione state ricevendo maggiore solidarietà in questo momento?

"Stiamo ricevendo grande solidarietà dalle Nazioni Unite, dai paesi dell'UE e dagli Stati Uniti. La maggior parte degli stati confinanti con l'Ucraina, a cominciare dalla Polonia, stanno cercando di aiutarci con donazioni umanitarie e sostegno militare. Non ne sono sicuro, ma credo che la maggioranza dei paesi occidentali ci stia dando una grande mano. Ci sono volotari provenienti da tutto il mondo".

Ci sono anche volontari italiani?

"Sì, ci sono tanti volontari italiani che, insieme ai cittadini Ucraini residenti in Italia, ci stanno dando grande sostegno. Il vostro paese sta ospitando i rifugiati iniseme a tutti gli altri stati europei. Sono convinto che ogni nazione possa fare di più, magari inviando nuove armi e altre truppe. Tutti dovrebbero fare il massimo sforzo per fermare l'avanzata russa e far finire presto la guerra. Da noi ogni giorno muoiono dei civili, stanno facendo delle evacuazioni spararando contro i cittadini in fuga e uccidendo bambini innocenti. Sarebbe giunta l'ora di fermare questo conflitto".

Come è nata la tua passione per l'Inter?

"Sono diventato tifoso dell'Inter nel 2009, un anno prima della conquista del Triplete. Abbiamo iniziato in un piccolo pub a Kiev nei primi anni di vita dei social media. In seguito abbiamo cercato di radunare sempre più tifosi per guardare le partite. Dopo la vittoria della Champions League nel 2010 siamo cresciuti in maniera molto rapida fino a quando, nel 2019, ci si siamo registrati ufficialmente come Inter Club".

Cosa ne pensi del discorso di Shevchenko prima del derby di Coppa Italia?

"Shevchenko è un simbolo dell'Ucraina, parla sempre molto e per noi è importante. Gli italiani lo conoscono bene e sanno che è un orgoglio del nostro calcio. Anche se è stato un giocatore del Milan, quasi tutti gli interisti ucraini lo rispettano. Durante il derby siamo sempre stati avversari, ma solo sul campo, fuori dal rettangolo verde è apprezzato da tutti. Il suo discorso è stato molto emozionante, qualche giorno prima aveva rilasciato un'intervista in Italia dove era quasi scoppiato a piangere per la situazione in Ucraina".

Sei mai stato a Kiev a seguire l'Inter?

"Kiev è la mia città, ma l'ho lasciata appena ho saputo le prime notizie sulla guerra. Ho avuto la fortuna di vedere l'Inter nel 2009 quando abbiamo battuto 2-1 la Dynamo Kiev. È stata una grande partita, noi siamo andati nel settore ospiti con molti ragazzi italiani e alla fine della gara ci siamo abbracciati per festeggiare la vittoria. È stato un momento magico che mi ricorderò per tutta la vita".

Credi che il mondo dello sport stia facendo abbastanza per contrastare l'aggressione di Putin?

"Io penso che non stia facendo abbastanza. Noi ci aspettiamo che l'Inter condivida più post contro questa guerra. Capiamo la parte commerciale a cui deve badare ogni società, i proprietari dei club hanno relazioni importanti in tutto il mondo e perciò non possono esporsi perchè potrebbero avere dei problemi. Io credo però che l'aspetto commerciale debba passare in secondo piano in un momento del genere. Ora la prorità deve essere fermare la guerra e salvare delle vite umane. Sarei felice se ogni società di calcio prendesse posizione a favore della pace, anche a costo di perdere dei soldi".

Qual è il tuo giocatore preferito? dove può arrivare l'Inter di Inzaghi?

"Il mio giocatore preferito della storia dell'Inter è stato senza dubbio Javier Zanetti. Nell'Inter di oggi mi piacciono tutti, ma quelli che amo di più sono Milan Skriniar e Nicolò Barella, in entrambi vedo lo stesso spirito che vedevo in Zanetti quando giocava. Sono giocatori che vogliono lottare per la nostra maglia e non vedono nell'Inter un punto di partenza, ma la squadra del loro cuore. Quest'anno possiamo vincere sia lo Scudetto che la Coppa Italia, in caso di vittoria del titolo potremmo raggiungere un grande traguardo come la seconda stella. Abbiamo giocato molto meglio in Champions League rispetto agli anni passati e di questo sono contento. Nelle due gare contro il Liverpool abbiamo giocato molto bene anche se il risultato non ci ha premiato. Credo che con l'eliminazione dalla Champions saremo più freschi e potremo concentrarci meglio sui nostri due obiettivi stagionali. Ho grande fiducia nella nostra Inter e mi auguro che possa vincere ancora".

Ti saresti mai aspettato di entrare in guerra contro la Russia?

"Non mi sarei mai aspettato che potesse scoppiare una guerra di questo genere. Il primo giorno è stato un vero shock, non sapevo cosa fare e dove andare. Dopo un po' di giorni ho preso coraggio e ho iniziato a ragionare in modo più razionale, così come tanti altri ucraini. Molte persone che nei primi giorni volevano scappare hanno deciso di restare per combattere contro l'invasore".

Ci sono comunità russe in Ucraina?

"Sì, ci sono molti russi che vivono in Ucraina. Personalmente non ne conosco tanti nel mio giro di amici però una parte della mia famiglia, tra cui mio padre, vive ed è residente in Russia. Da sempre gli ucraini e i russi convivono insieme".

Credi che questa guerra sia voluta solo dal governo russo?

"Solo in parte, perchè purtroppo il 71% dei russi sostiene il regime di Putin. In televisione la propaganda lavora tutti i giorni per esaltare le gesta dell'eserciro russo e per censurare tutte le parole contro la guerra. La maggioranza dei cittadini non ha accesso ai social media e perciò non può trovare la verità. In secondo luogo, io credo che i russi abbiano paura di dire liberamente quello che pensano, perchè se si permettono di contestare le decisioni del loro governo rischiano di finire in galera. Io mi chiedo: è meglio finire in galera o passare quello che stiamo passando noi in Ucraina? Se tutti avessero il coraggio di protestate le cose potrebbero cambiare, noi l'abbiamo provato qualche anno fa con le proteste di piazza. Solo i cittadini possono contribuire a fermare questa tragedia, ma purtroppo in tanti preferiscono credere alle bugie della propaganda di guerra".

Cosa ti aspetti dal futuro dell'Ucraina? saresti pronto a lasciare il paese se la situazione dovesse peggiorare?

"Adesso la nostra nazione è più unita che mai. Ognuno è pronto a combattere, dai giovani alle donne fino ad arrivare ai più anziani. Vogliamo vincere e fermare questa guerra, sentiamo il supporto finanziario e materiale degli altri paesi, ma vogliamo ribellarci da soli all'invasione nemica e riprenderci la nostra indipendenza. La situazione economica in tempo di guerra è sempre molto difficile, ma non vogliamo lasciare niente ai russi, anche se i loro mezzi sono superiori ai nostri. Non possiamo andare via, dobbiamo difendere la nostra libertà e lotteremo fino alla fine".

Cosa ne pensi del messaggio del presidente Zelensky?

"Supporto molti dei suoi messaggi. Ha voluto rimanere a Kiev per stare vicino alla sua gente e all'esercito, anche durante i bombardamenti. Agli occhi della popolazione ha dimostrato di essere forte e di avere molto coraggio. In passato ha fatto molti errori come politico, il suo partito non è il massimo che si possa desiderare, ma questa guerra ha cambiato tutto: ora in lui il popolo vede un patriota che difende la sua gente dall l'invasione straniera. Ha avuto un passato da attore comico ma adesso è un eroe nazionale".

Chi pensi che possa portare la pace in Ucraina?

"Noi vogliamo che la Nato e le nazioni europee proteggano il nostro cielo dagli attacchi dei russi. L'hanno già fatto in Siria ma hanno paura che Putin possa usare delle armi nucleari e scatenare una guerra mondiale. Noi abbiamo bisogno di aiuti militari da parte dell'occidente per resistere contro le barbarie dell'esercito russo. Putin non intende fermarsi, vuole occupare l'Ucraina e in futuro si spingerà verso altri paesi".

Inter Club London: "Esperienza con Berti fantastica, partiremo in 160 per Liverpool"

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INTER CLUB LONDON – Ritorna l’appuntamento di NerazzurriSiamoNoi con i club legati alla Beneamata. Oggi vi raccontiamo la storia dell’Inter Club London.

Come e quando nasce l'Inter club London

"L'Inter Club di Londra nasce nel 2005, un gruppi di italiani interisti si è trovato e hanno tirato su questo club. Con il tempo, si sono aggiunti altri ragazzi, ora siamo oltre 200 in questa stagione. A Liverpool saremo in 160. Con quest'anno stiamo raggiungendo dei numeri molto importanti, ci stiamo muovendo bene sui social, è quasi un lavoro più che volontariato. La maggior parte dei soci sono italiani, abbiamo anche molti soci sparsi per l'Inghilterra. Siamo fratelli del mondo in tutti i sensi".

Esperienza in Spurs-Inter

"È venuto Nicola Berti a portarci i biglietti, è stata un'esperienza bellissima. I ragazzi si sono divertiti tantissimo, eravamo oltre 100 soci in quell'occasione. Non era la prima volta che veniva qua da noi. È un personaggio molto alla mano. L'Inter lo fa molto spesso di mandare ex giocatori a portare i biglietti per le trasferte europee, per Liverpool purtroppo non sarà così per vari motivi".

La trasferta di Liverpool

"Noi ci speriamo che l'Inter possa fare il miracolo. L'autobus di ritorno lo abbiamo il più tardi possibile per calcolare i supplementari e nel caso dovessimo passare rimaniamo a Liverpool, come dicevo prima saremo oltre 160 soci. Siamo stati bravi ad organizzare questa trasferta, ci siamo mossi subito fin dal giorno del sorteggio".

L'anno del Triplete, Chelsea-Inter allo Stamford Bridge

"A Londra quell'anno eravamo in pochi, l'Inter non aveva dato abbastanza biglietti. Nel corso degli anni ci sono stati cambiamenti, tutti i biglietti che richiediamo ci vengono consegnati. Abbiamo un socio che da quando siamo tornati in Champions non ha saltato una trasferta".

Il futuro di San Siro, modello inglese?

"Io sono per il nuovo modello inglese di stadi, ad esempio quello del West Ham. È totalmente diverso, San Siro ha il suo fascino ma manca quello step in più per raggiungere i top club anche a livello di atmosfera nonostante non ci siano le curve. Lo stadio è da vivere tutti giorni a qualsiasi ora".

Chi vince lo Scudetto?

"Siamo molto scaramantici, è ancora tutto nelle nostre mani e possiamo solo perderlo noi. Non ci piace vincere il campionato facilmente, siamo l'Inter".

Gli ex in Inghilterra: Conte, Lukaku ed Eriksen

"Con Conte siamo molto più distaccati, per Lukaku spiace di più ma arrivati ad un certo punto della trattativa non si poteva più tornare indietro. L'amarezza più grande è quella di Eriksen, con il club stavamo pensando di andarlo ad omaggiare a Brentford".

Inter club Brescia: "Barella futuro capitano, l'incontro con Zanetti e Milito è stato emozionante"

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INTER CLUB BRESCIA - Ritorna l’appuntamento di NerazzurriSiamoNoi con i club legati alla Beneamata. Oggi vi raccontiamo la storia dell’Inter club Brescia Nerazzurra.

Come e quando nasce l'Inter club Brescia

"Il nostro Inter club nasce nel 2005. Eravamo un gruppo di tifosi con l'idea di creare questo club, da lì in poi abbiamo messo su questa grande famiglia che poi è diventata la nostra fede".

L'anno del triplete

"La nascita del nostro club combacia con l'avvio degli Scudetti vinti nell'era Mancini. Nel corso di questi anni ne abbiamo viste tante ma il 22 maggio 2010 è stato il momento più bello per tutti gli interisti. Alzare quella coppa che mancava da 45 anni è stata un'emozione unica. Noi organizziamo sempre i pullman per San Siro e per le trasferte, nella stagione del triplete siamo stati presenti al 95% delle partite".

L'incontro con Zanetti e Milito

"Ogni anno con tutti gli Inter club della zona facciamo il Natale nerazzurro, una cena che svogliamo tutti insieme. Quell'anno lì avevamo invitato sia Zanetti che Milito che inaspettatamente hanno accettato e hanno partecipato con noi all'evento. Possiamo dire di aver invitato i giocatori giusti nell'anno giusto, è un grande ricordo per il nostro Inter club. Quest'anno nonostante le restrizioni siamo riusciti ad organizzare la cena, i nostri ospiti sono stati: il presidente Moratti, Mazzola e il figlio di Facchetti, la storia della nostra Inter".

La sfida contro l'Atalanta, un derby in più

"Noi interisti che viviamo a Brescia non siamo ben visti, da una parte c'è la forte rivalità con Bergamo e dall'altra c'è il gemellaggio dei tifosi bresciani con il Milan. Nella trasferta contro l'Atalanta bisogna sempre stare all'occhio ma il nostro supporto non mancherà mai alla squadra".

La squadra di Inzaghi potrà confermarsi ai livelli dello scorso anno?

"Da inizio stagione che dico ai miei soci che questa Inter è più forte di quella dello scorso anno nonostante le tante cessioni fatte in estate. Tutti mi prendevano per pazzo ma ad oggi ci siamo confermati secondo le mie aspettative. In Champions il discorso è diverso ma con l'Inter nulla è impossibile".

Handanovic e Onana, un occhio alla prossima stagione

"Un portiere titolare va preso, ultimamente Handanovic si fa desiderare. Noi abbiamo sempre fiducia dei nostri ragazzi del settore giovanile: Di Gregorio, anche lo stesso Radu. Onana non ci costa nulla ma io non investirei soldi per il portiere, piuttosto in altri ruoli".

Futuro capitano

"Barella sarà il futuro capitano, ha dimostrato di essere tifoso dell'Inter. Lo paragono a Berti perché vuole il nostro club a tutti i costi nonostante le offerte ricevute. La speranza è anche che con la fascia possa calmarsi con il comportamento in campo".

Inter club Caserta: "Materazzi faceva il raccattapalle da noi, le trasferte europee sono fantastiche"

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INTER CLUB CASERTA – Ritorna l’appuntamento di NerazzurriSiamoNoi con i club legati alla Beneamata. Oggi vi raccontiamo la storia dell'Inter club Caserta.

Come e quando nasce l'Inter club Caserta

"Il nostro Inter Club nasce ufficialmente dodici anni fa. Siamo un gruppo di soci che ha sempre avuto il sogno di creare una grande famiglia nerazzurra qui a Caserta con una nostra sede e un punto di ritrovo".

Le trasferte europee, l'ambiente e il viaggio

"Siamo stati a Madrid di recente, l'atmosfera è bellissima e si respira un'aria di unione. Ci siamo aggregati con la Nord nel centro città, siamo andati nell'hotel dove alloggiava la squadra e abbiamo avuto la possibilità di incontrare Javier Zanetti. Prima di Madrid siamo andati anche a Praga, incontrarsi con le realtà fuori dall'Italia è molto bello sia dentro lo stadio che fuori. Sono state belle esperienze da rifare".

Inter club dedicato a Marco Materazzi, perché e cosa rappresenta

"Marco Materazzi per i soci e non qui a Caserta rappresenta un ricordo. Suo papà faceva l'allenatore alla Casertana ai tempi gloriosi di quando giocava in Serie B e il piccolo Materazzi faceva il raccattapalle dietro la porta. Alla fine di ogni partita in sala stampa si presentava anche Marco. Essendo diventato un grande della nostra Inter ci sembrava doveroso fare questa dedica. Per noi è stata una soddisfazione doppia vedere quel ragazzino che dava i primi calci per poi rivederlo tra i grandi, è come se fosse un nostro figlio".

La festa Scudetto della scorsa stagione

"Siamo partiti in cinque da Caserta in macchina, una volta arrivati a Milano abbiamo festeggiato tutto il giorno dalle nove fino alla sera con la curva fuori dal Meazza. È stata una giornata molto stancate ma bellissima, era un trofeo che avevamo voglia di festeggiare perché mancava da troppo tempo. Ci è talmente piaciuta che vorremmo scrivere ad Inzaghi di farci rivivere questa esperienza".

La sfida contro il Liverpool e il percorso europeo di questa Inter

"Questa Inter è una squadra molto forte che ha trovato il suo equilibrio, ma non penso che sia ancora pronta per giocarsela in campo europeo. La speranza è quella di superare il Liverpool ma il cammino è molto duro, le squadre da Champions sono molto forti. Il nostro obiettivo deve essere il campionato e spero vivamente che torni a Milano anche la Coppa Italia".

Salernitana-Inter, quasi un derby per Caserta

"Siamo molto vicini, settori tutti esauriti all'Arechi. I nostri soci hanno trovato qualche difficoltà nell'acquisto dei biglietti, ma la nostra presenza non mancherà. Speriamo nei tre punti ad ogni singola partita, ora c'è il bisogno di dare un chiaro segnale al campionato. Non dobbiamo perdere punti con le squadre abbordabili. Tutte le squadre hanno grandi stimoli a giocare contro squadre nominate, tutti vogliono fare bella figura. Per scaramanzia non si dice niente, queste partite non vanno sottovalutate".

Inter club Ruvo di Puglia: "Julio Cesar uno di noi, viviamo l'Inter ogni giorno anche da lontano"

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INTER CLUB RUVO DI PUGLIA – Ritorna l’appuntamento di NerazzurriSiamoNoi con i club legati alla Beneamata. Oggi vi raccontiamo la storia dell'Inter club Ruvo di Puglia.

Come e quando nasce l'Inter club Ruvo di Puglia

"Il nostro Inter club nasce per volontà del nostro attuale presidente. Nel 2010 ebbe questa idea forse attirato da una specie di previsione in quanto l'apertura è avvenuta prima del Triplete. C'erano un po' di amici che volevano unirsi e poi nel corso degli anni siamo diventati una grande famiglia. Da poco abbiamo cambiato sede allargando i nostri obiettivi, ci siamo presi un nuovo locale dove conteniamo più di 100 persone, con un video proiettore per vedere la partita e vivere anche da lontano la squadra".

La distanza Puglia-Milano

"Noi vediamo tutte le partite con i soci, specialmente in questo periodo ci organizziamo tramite whatsapp per le prenotazioni. Con le dovute distanze e precauzioni ci vediamo la nostra Inter, nel corso della stagione riusciamo sempre ad accontentare tutti i nostri iscritti. Viviamo il club anche con cene sociali, eventi di beneficenza e poi c'è San Siro che è la parte più bella. Ci mobilitiamo dal nostro paese con aerei o pullman insieme ad altri Inter club della zona e saliamo verso Milano. Durante la stagione ci facciamo 4/5 trasferte, l'ultima è stata Inter-Udinese".

I rapporti con la società

"Noi abbiamo il coordinamento pugliese che fa da tramite con il club a Milano. Con le diverse proprietà sono cambiati anche i rapporti, da Moratti ad oggi ci sono stati diversi cambiamenti. Per quanto riguarda i tesseramenti con i soci, però, è rimasto tutto invariato. Una rivoluzione in positivo è avvenuta sul bagarinaggio, sembra che stiano cercando di eliminare definitivamente il problema cambiando le modalità di acquisto".

L'incontro con Julio Cesar

"Julio Cesar è tanta roba. Uno dei portieri più forti del mondo, un grande carattere e molto disponibile con i tifosi. Lo abbiamo incontrato a Monopoli al raduno dell'Inter club pugliesi. Ci è sembrato un fratello interista, ci ha dedicato un sacco di tempo e si è mostrato come uno di noi. Quel giorno c'era anche Moriero che presentò il suo libro, anche lui è stato un grande interista".

Dimarco, passato e futuro interista

"Stiamo parlando di un giocatore che è cresciuto nel settore giovanile, questo è solamente un punto a suo favore. Abbiamo tutta la stima e tutto l'affetto nei suoi confronti. Dimarco per noi è già un titolare, specialmente con la regola dei cinque cambi. Ha avuto una crescita esponenziale sotto molti punti di vista. Il nostro Inter Club ha avuto l'onore di incontrarlo ed è stato molto disponibile anche lui, un ragazzo dai giusti valori interisti".

La rivalità storica

"La Juve è sempre la squadra da battere nel corso di una stagione, in questo periodo stanno faticando ma la rivalità più storica è contro i bianconeri. Ricordo dei derby abbastanza puliti contro il Milan a differenza dei confronti contro la Juventus, loro vanno sempre battuti ma anche il derby è sempre il derby".