CONTE LITE AGNELLI - Antonio Conte, intervistato dalla RAI al termine di Juventus-Inter, analizza il match e risponde ai presunti attacchi ricevuti da Andrea Agnelli.
"Avremo dovuto concretizzare le situazioni create: è un peccato. Nei 180 minuti penso che siano visti due squadre che hanno combattuto sino alla fine, ma paghiamo i regali dell'andata. Fino alla fine abbiamo cercato di segnare, con una rete li avremmo messi ancor più in difficoltà. Oggi abbiamo provato in tutti i modi a ribaltare il risultato ma non ci siamo riusciti. Si sbaglia, ma dobbiamo imparare dagli errori".
"Lite con Agnelli? Fonti Juventus dovrebbero dire la verità. Il quarto uomo ha visto cosa è successo tutta la partita. Si dovrebbe essere più educati. Non c'è niente da dire, serve più sportività e rispetto per chi lavora"
"Lukaku male? Era una partita difficile contro grandi giocatori. Romelu ha dato il massimo, anche se ultimamente non sembra al 100%. Ci sono momenti in cui si è più in forma, altri in cui si è più opachi. Eriksen? Ha fatto la sua parte. Volevamo avere due play, da questo punto di vista abbiamo messo in difficoltà la Juve. Per il resto sono contento di quello che ha dato".
"Quello che è rimasto nella stagione? Noi cerchiamo di lavorare e di arrivare in alto. A volte ci riesci, altre meno. In Coppa Italia usciamo in semifinale come l'anno scorso. Dobbiamo lavorare per cercare di essere dove vorremmo essere, ma ancora non siamo. Si sbaglia, si paga, si ricomincia. L'Inter fa paura agli avversari, abbiamo riacquistato credibilità e questo è importante".
"Sensi? Non è questione di gerarchie. Stefano deve tornare ad essere affidabile. Purtroppo ha vissuto un anno in cui è stato bersagliato dagli infortuni. Quando succede questo, devi lavorare pure a livello psicologico, noi allenatori abbiamo pure questi problemi".
"Lautaro? Non dimentichiamo che giocavamo contro una signora squadra. Venire qui con questa personalità non è da tutti. Brucia l'eliminazione, ma la prestazione c'è stata. Gli attaccanti devono segnare, potevamo fare meglio. Io quando parlo di percorso mi riferisco a tutto. Martinez è un ragazzo di 22 anni che sta giocando solo da 2 anni in modo continuativo all'Inter. Non possiamo pensare che da solo vinca le partite. Dobbiamo vincere da squadra".