CONTE OBBLIGO PROTAGONISTI - Vigilia di Inter-Fiorentina e primo appuntamento con i media. Antonio Conte e Beppe Marotta, attraverso una conferenza stampa su Zoom, rispondono ai giornalisti presenti (tra cui quello di NerazzurriSiamoNoi) a 360°. E il mister salentino è carichissimo.
"Abbiamo sicuramente lavorato molto bene. Sono soddisfatto di queste tre settimane che abbiamo avuto per preparare l'inizio di questa stagione. Non dimentichiamo che abbiamo giocato l'ultima partita il 21 agosto. Sono molto soddisfatto degli allenamenti e di come siano stati affrontati dai calciatori. Siamo pronti. Sarà un campionato difficile per tanti aspetti. Speriamo che le cose migliorino. La nostra ambizione deve essere quella di confermare quella credibilità guadagnata l'anno scorso, in Italia e in ambito internazionale, cercando anche di fare sempre del nostro meglio".
"Se parliamo di esperienza Vidal e Kolarov portano esperienza. Hakimi ha 21 anni e avrà una carriera importante. In totale accordo col club noi abbiamo comunque valutato e scelto una strategia, sempre tenendo conto di quello che ha detto la proprietà e della situazione particolare che stanno vivendo tutti i club. Come ha detto il Direttore Marotta stiamo cercando di cogliere le opportunità. Stiamo lavorando in totale serenità e armonia. Non dimenchiamo che l'anno scorso l'Inter ha totalizzato 82 punti, per una credibilità ritrovata. Questo ci deve dare forza e coraggio. Durante questo percorso si farà fronte a situazione particolari, vedi la pandemia. La strategia attuale e condivisa da tutti è per il bene dell'Inter."
"Non parlerei di incomprensioni. Ci sono stati dei confronti, delle vedute diverse. In tutte le buone famiglie è giusto che ognuno esponga le proprie ragioni. Ci sono stati dei confronti onesti e leali con chi lavora per il club. Da parte mia c'è grande serenità e voglia di continuare a lavorare con i calciatori. Siamo pronti per iniziare una nuova stagione, sapendo che sarà più difficile di quella della scorsa annata".
"Sicuramente l'anno scorso abbiamo iniziato un percorso di crescita: è inevitabile che si debbano fare delle valutazioni per migliorare. Da parte di tutti noi c'è la volontà di crescere in tutti i settori di competenza. Sono molto contento. Nei confronti se ci si trova tra persone intelligenti, con l'obiettivo comune di fare il bene dell'Inter, si va avanti. Sono molto contento. Rimaniamo tutti insieme, affrontando le problematiche che ci sono state e che ci saranno. Tutti vogliamo il bene dell'Inter".
"Tutti i calciatori che sono qui rappresentano un valore aggiunto per l'Inter. Da Eriksen a Pirola, il più giovane della rosa. Sono molto contento di avere questo tipo di calciatori. Sanno benissimo che ci sarà una lunga annata, tutti sono pronti a diventare un valore aggiunto, e devono esserlo".
"Arturo sta bene. Si è presentato in buone condizioni fisiche. Tatticamente ha già giocato con me. Noi stiamo facendo delle cose nuove, si sta inserendo bene. Parliamo di un calciatore con grande mentalità, nel centrocampo può fare tutto. Interno, vertice basso, dietro le punte. Siamo contenti di averlo con noi".
"Difficili farle quest'anno. L'anno scorso spiegai che avessi sposato il progetto Inter perchè sentivo anche solo poche possibilità di vincere. Avevo ragione, siamo andati vicini al trionfo. Siamo stati protagonisti. Dalla Coppa Italia all'Europa League. In campionato dietro a chi ha vinto c'era l'Inter. Vince uno, ciò non deve oscurare il nostro percorso. Spesso e volentieri penso di essere troppo duro con me stesso. L'anno scorso abbiamo fatto un ottimo percorso. Magari quando senti la possibilità di vincere cerchi di fare di tutto per ottenere la vittoria. Dobbiamo, anzi devo, imparare a godermi il percorso. Vogliamo migliorare ed essere i protagonisti durante l'anno, fino alla fine della stagione, in tutte le competizioni. Poi ne vince una e l'anno scorso, nonostante un percorso straordinario, non siamo stati noi. Abbiamo l'obbligo di essere protagonisti".
"Sinceramente penso che nessuna squadra abbia l'obbligo di vittoria. Nessun allenatore può assicurare al proprio club di riuscire a vincere al 100%. Squadre come l'Inter hanno l'obbligo di essere protagoniste, che è diverso. Questo significa essere competitivi sino alla fine. Anche la Dea bendate c'entra... Penso all'occasione avuta con Romelu contro il Siviglia. Abbiamo poi perso per un autogol. C'è anche un pizzico di fortuna. Nessuna squadra ha l'obbligo di vittoria. Ma quello di lottare sino alla fine qualcosa di importante. Ne vince poi sola una. Dobbiamo essere bravi a gustarci il percorso, senza tralasciare nulla, cercando di fare il meglio".
"Affrontiamo una squadra forte, con un mister bravo e preparato. Dovremo fare grande attenzione. Hakimi? Parliamo di un calciatore con potenzialità importanti: è inevitabile che come tutti i nuovi arrivi ci vorrà del tempo per entrare in determinati meccanismi. C'è da lavorare, sarà importante farlo sotto tutti gli aspetti. Abbiamo tre partite nell'arco di 10 giorni, alcune le giocherà, in altre entrerà dopo".
"Sinceramente quello che posso dire è che nutro grande affetto per Andrea. Sia per il professionista che per l'uomo. Parliamo di una persona top. Saremo avversari, vedere che alcuni miei calciatori siano diventati allenatori fa piacere e mi fa pensare che il tempo stia passando. Sono felice per lui e per l'opportunità che gli è stata data".
"Sono contento abbia vinto 3 trofei in Germania. Ora è tornato con grande voglia di giocare per l'Inter. Sono contento che lui abbia questa voglia. Quando c'è questo entusiasmo e questo desiderio tutto diventa più semplice e facile per l'allenatore".
"Sono cambiati i tempi. Dovevamo prendere Lukaku, era importante. Per me, Marotta e Ausilio. Siamo riusciti a convincere il Presidente e alla fine abbiamo avuto ragione. Le operazioni come quelle di Lukaku danno credibilità. Per il resto non parlo di mercato. Sappiamo la nostra strategia e quello che ci ha detto la società. Quando si è chiari e si dice la verità non si può far altro che trovare giovamento da questa situazione. Ciò ci spinge ad essere coesi, rispettando una strategia comune".