INTER MILAN ANCELOTTI INTERVISTA - La storia dei derby di Milano è inequivocabilmente segnata da grandi personaggi che, da una sponda o dall'altra, hanno contribuito a rendere la stracittadina l'appuntamento più atteso dalle due tifoserie. Uno di questi è certamente Carlo Ancelotti, "nemico" in senso sportivo del popolo nerazzurro perché rossonero dentro. Il tecnico emilano, attuale manager dell'Everton, è una di quelle figure che, pur rappresentando con orgoglio la controparte cittadina, ha sempre goduto del rispetto dei tifosi avversari. Certo, Ancelotti ha inflitto grandi dispiaceri all'Inter nel suo percorso prima da giocatore e poi da tecnico del Milan, ma la sua correttezza non è mai stata messa in dubbio da dichiarazioni o da comportamento fuori luogo. L'ex pupillo di Arrigo Sacchi ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Nella quale parla del derby di Milano ormai imminente. Ecco le sue dichiarazioni.
"Il Milan sta bene. Pioli e Maldini hanno svolto un lavoro eccezionale negli ultimi sei mesi. L’Inter si è rinforzata in estate: può interrompere l’egemonia della Juventus. In generale, mi pare la serie A più incerta dell’ultimo decennio. Mai avuto dubbi sulle qualità di Maldini come dirigente: quando una persona è a posto, non sbaglia. L’esperienza è un requisito importante, ma si fa solo quando ti ritrovi in prima linea. Quando si parla ad esempio di Pirlo allenatore e si osserva che è ancora acerbo per guidare la Juve. Io replico che per lavorare in panchina servono conoscenza della materia ed esperienza. Pirlo ha un’enorme competenza. Conte è un eccellente professionista. Ci sentiamo qualche volta al telefono, ha una feroce voglia di migliorarsi e di ampliare la sua cultura calcistica. Sono quelli come lui che fanno vincere le squadre".
"Qui all’Everton ha lasciato un ottimo ricordo. Parlano tutti benissimo di lui. Non lo conosco, ma dal campo emerge un calciatore di personalità, di carattere. E’ un centravanti moderno: oltre i gol, va messo in conto l’enorme lavoro al servizio della squadra".
"Pioli è una persona di valore, come uomo e come professionista. Il curriculum parla chiaro: ha ottenuto risultati eccellenti in tutte le squadre che ha guidato. Ibra è Ibra. Quando trovi un calciatore come lui, fai bingo. Le motivazioni e l’orgoglio sono sempre state la sua forza, ma in assoluto Ibra è un signor professionista".
"Da bambino ero interista perché rimasi incantato dallo squadrone di Helenio Herrera. Mi regalarono una maglia di Sandro Mazzola, a quei tempi queste cose erano una rarità. Il Milan è però il club che ha segnato la mia vita: prima giocatore e poi allenatore".