L'Inter non vuole più sbagliare. Conte e Lukaku due punti di riferimento

24 Novembre 2020
- di
Redazione NR
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RASSEGNA STAMPA INTER - L'Inter di domenica è la solita pazza che per l'ennesima volta in una frazione di gara riesce a vincere una partita ribaltando lo svantaggio iniziale. Domani a San Siro arriverà il Real Madrid, per una gara che segnerà molto il cammino dei nerazzurri in questa Champions League. I madrileni arrivano a questa sfida con tanti indisponibili, all'andata la prestazione della squadra di Conte era stata positiva a differenza del risultato. Come lamentato dal tecnico nella scorsa conferenza questa squadra concede poco ma subisce sempre gol, facendo fatica a trovare la vittoria.

L'Inter non può e non vuole sbagliare contro il Real Madrid

Anche la Gazzetta dello Sport sottolinea il problema difensivo di questa squadra. L'Inter crea tanto e concede poco ma non riesce a trovare i risultati. Handanovic a San Siro in questa stagione ha la media di 2,2 gol subiti a stagione mentre in trasferta di 1,6. Domani nel big match tornerà la difesa titolare davanti al capitano sloveno, anche in attacco non si può sbagliare e torna la coppia LuLa. Vincere alzerebbe il morale a ciascun giocatore e in questo periodo di difficoltà per i nerazzurri battere il Real Madrid farebbe molto bene anche per il proseguo del campionato.

Conte e Lukaku punti di riferimento

L'ultima prestazione non ha soddisfatto nessuno, in primis Lukaku e Conte che sono stati i primi a lamentare la brutta partita giocata contro il Torino. Dall'inizio della stagione il tecnico ha sottolineato più volte che la prestazione arriva prima del risultato finale, sotto questo punto di vista quella di domenica è stata una sconfitta ma anche un punto su cui ripartire. Secondo la Gazzetta dello Sport il tempo della valutazioni è scaduto, ora contano i fatti. I nuovi hanno avuto abbastanza tempo per integrarsi e ora bisogna convincere in campo. Conte ha insistito molto sull'avere a disposizione in questa Inter Romelu Lukaku e il tempo gli ha dato ragione. Il belga ha restituito in pieno la fiducia del tecnico oltre cha a fare da leader all'interno della squadra. Il voler aiutare un Eriksen in difficoltà, trascinarsi Lautaro con se dal primo giorno e l'auto criticarsi nelle brutte prestazioni lo rendono un grande uomo prima che un top player.

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