LAZIO AVANTI NEL LAVORO - Archiviata la Coppa Italia, con il k.o. interno nella semifinale di andata contro il Napoli, domani sera l'Inter sarà ospite in campionato della Lazio, per quella che sarebbe una vera e propria sfida Scudetto, ma che Conte definisce un: "match tra due outsider".
"Sicuramente è una partita ad alto indice di difficoltà. La Lazio è una realtà consolida nel calcio italiano. Si stanno imponendo a livello di trofei. Hanno aggiunto ottimi calciatori e non hanno venduto nessuno. Si vede lo sviluppo del lavoro di Simone Inzaghi negli anni".
"Penso sia una partita tra due outsider del campionato italiano, non da Scudetto. Questa è la miglior definizione della gara".
"Christian sta lavorando con noi e capendo sempre di più cosa vogliamo da lui. Con lui ho fatto una cosa che non avevo mai fatto: cioè farlo partire titolare. Tant'è che qualcuno aveva parlato di Eriksen fuori dalla squadra contro l'Udinese. Poi quando è subentrato ha inciso. Lo vedremo dall'inizio nelle prossime gare quando lo riterrò opportuno".
"Non mi piace. Che dobbiamo chiamare? La gente che sta lì che fa'? Quando vedo le partite in tv mi sembra si possa prendere una decisione uniforme, almeno al 95%. Il Var a chiamata non è utile, lì ci sono le immagini".
"Con il Milan è stata una partita spettacolare, a viso aperto, si sono segnati 6 gol ma sarebbero potuti essere di più Col Napoli hanno adottato una strategia ben precisa, difendendo. Anche lì avremmo potuto segnare, ma abbiamo sbagliato qualcosa nelle scelte finali. Abbiamo analizzato entrambe le partite, ora c'è una Lazio molto forte, una squadra che è avanti ai lavori rispetto a noi, proprio perché stanno costruendo anno per anno una squadra sempre più forte. Merito di Inzaghi, Lotito e Tare che stanno facendo un ottimo lavoro".
"Sinceramente nonostante la giovane età e i suoi 22 anni, Lautaro ha abbastanza la testa sulle spalle per capire che le voci di mercato contano pochissimo. C'è da dire però che appena è finito il mercato si continuava a parlare comunque di giocatori che potevano essere venduti o meno. L'Inter si presta molto a tali notizie, a differenza di altre squadre. I nostri giocatori devono rimanere concentrati, le voci contano zero".
"Penso che vincere non sia semplice, soprattutto in Italia, dove negli ultimi anni c'è stata una squadra che ha sempre vinto. Come il PSG in Francia o il Bayern in Germania. Onore alla Lazio che ha conquistato Coppa Italia e Supercoppa. I biancocelesti non hanno venduto e aggiunto sempre elementi importanti. Il lavoro e la programmazione sono importanti. Così come la pazienza, per continuare a crescere".
"Sicuramente ci sono delle difficoltà, sono oggettivi. Ci sono state delle situazioni che hanno lasciato delle perplessità. Noi dobbiamo avere la volontà che ci sia buonafede sempre. Qualora non fosse così ci si dovrebbe alzare e andare via. La malafede non è accettabile. Ci sono stati gravi errori, questo sì, dobbiamo augurarci che diminuiscano".
"La Lazio si giocherà la partita, come faremo noi. Ovviamente entrambe le squadre avranno la propria strategia, vorranno esaltare i pregi e limitare i difetti. Noi vogliamo vincere, che vinca il migliore alla fine".
"Sulle condizioni di Handanovic vi indirizzo verso il Dottore. Deve esprimersi lui. Per il resto dico che comunque è una stagione strana e particolare, con 6/7 infortuni traumatici. Di solito sono muscolari, è difficile che ne capitano così tanti. Io continuo ad augurarmi di avere tutti a disposizione".
"Sicuramente le corsie esterne sono importanti, soprattutto quando giochi a specchio. Anche la Lazio schiererà due attaccanti, con un centrocampista molto fisico come Savic, che si aggiunge alla punte. Penso che entrambe ci giocheremo la partita per superarci, come ho detto prima: che vinca il migliore".