CONTE SANCHEZ ERIKSEN - Antonio Conte, durante la conferenza stampa pre Milan, in vista del Derby della Madonnina, mette in guardia rispetto alla forza dei rossoneri, svela le condizioni di Sanchez e si espone su Eriksen.
"Penso di dare una risposta abbastanza scontata. Cerchiamo di far bene in tutte le partite anche perché ogni vittoria vale tre punti. Sicuramente il derby porta delle difficoltà maggiori anche perché affrontiamo una squadra forte che sta facendo molto bene. Ha finito lo scorso anno in maniera importante e ha iniziato nel giusto modo. Così come contro la Lazio, affrontiamo una squadra forte. Vogliamo far bene e proseguire il percorso iniziato sapendo che domani ci saranno delle difficoltà".
"La maggior parte sono rientrati ieri, gli ultimi Vidal e Sanchez dal Cile ieri sera. Se fai bene in Nazionale arrivi col morale più alto e la voglia nostra è cercare di metterci a disposizione, preparare bene la partita e sfruttare il morale di questi giocatori che sono tornati".
"Siamo solo alla quarta giornata. Gare importante ce ne saranno all'infinito sino al termine della stagione. Mi aspetto una crescita dei nerazzurri. Sto cercando di responsabilizzarli sempre di più, penso sia importante per un ulteriore step in avanti".
"Sicuramente, avessi potuto scegliere, avrei preferito avere almeno un giorno in più. Sappiamo benissimo che ci sono calendari nazionali e internazionali da rispettare e ci prepareremo di conseguenza. Prepareremo oggi la partita, non abbiamo altre vie. Cercheremo tra video-analisi e lavagna di accorciare un po' l'allenamento che dovrà essere non tanto impegnativo e intenso visto che i giocatori sono tornati ieri e c'è gente che ha giocato la seconda o terza gara consecutiva due giorni fa".
"Sanchez è tornato con un affaticamento muscolare, è atterrato ieri alle 10. Faremo delle valutazioni oggi durante l'allenamento. Staremo molto attenti, questa è la prima di un ciclo di partite, faremo delle attenti valutazioni col giocatore. Ci prenderemo il giusto rischio. Si tratta della prima di 7 partite. Se fosse a disposizione, dovrà stare bene. Responsabilità: sarà a lui dirci se potrà giocare o preferirà stare fuori".
"In un momento molto difficile come questo dovremmo essere bravi tutti quanti ad essere collaborativi e positivi, accettando la situazione in essere, come fa lo sport in generale. Ci vorrà molta pazienza, abbiamo passato un periodo molto dura e ce ne siamo dimenticati in fretta sotto tutti i punti di vista. Sembra che stia tornando per tutti quel periodo. Per questo sia nello sport che nella vita di tutti i giorni dobbiamo restare tutti uniti. Fermarsi sarebbe disastroso. Lamentele, favore arbitrali, chi è più penalizzato dal Covid: voglio pensare di essere tutti uniti, questa è la cosa più importante in assoluto per noi italiani".
"L'anno scorso abbiamo segnato 113 gol in tutte le competizioni, un numero molto importante che spero di ripetere. Il calcio cambia, è sempre in continua evoluzione. Perciò un calcio propositivo, di pressione, di alta intensità sia un po' quello che viene fatto soprattutto in Europa. Ma anche in Italia dalla maggior parte delle squadre. Poi ognuno deve lavorare in base alla situazione e alle qualità dei tuoi. Se devi lottare per salvarti, sai che devi adattare una strategia quando giochi contro le squadre più forti. In Italia penso si sia alzato il livello e la voglia di confrontarsi a viso aperto, di creare situazioni. E lo stiamo riportando anche all'estero".
"Non penso che le situazioni che ci sono in un periodo debbano far cambiare voglia, atteggiamento, concentrazione di una squadra. Non deve cambiare assolutamente. Per quello che mi riguarda ho sempre trovato calciatori all'Inter predisposti, con voglia di affrontare allenamento e partita. Il risultato finale è figlio di tante circostanze, ma io sono felice delle risposte dei miei giocatori".
"Hakimi e Theo fanno della velocità la loro arma principale, ma non dimentichiamo che hanno altre qualità".
"Sanchez è arrivato ieri sera. Faremo delle valutazioni durante l'allenamento sentendo la sua opinione e il feeling che ha sul suo corpo. Non escludo nulla su di lui".
"Concettualmente non cambia tanto. Al di là di chi giochi in difesa a tre, chiediamo al centrale di essere bravo in costruzione e di diventare un elemento aggiuntivo nella fase offensiva. Mi è capitato di avere dei calciatori nati terzini e impostati in quella posizione. Danilo e Kolarov sono ex terzini. Talvolta la difesa a tre sembra più difensiva, per me non è così. Prima se ne parlava con un passaggio indietro, ora per me è uno avanti. Poi dipende sempre da come si interpreta".
"Sicuramente ho meno problemi di altre volte per la formazione dato che ho a disposizione solo 4 centrocampisti. Ma come ho detto, domani sarà la prima di 7 partite, tutte importanti. Ci saranno delle rotazioni che saranno necessarie. Sono tranquillo su questo. Domani partiremo con 3 centrocampisti, magari mercoledì cambieremo interpreti, e sabato pure. Stiamo lavorando affinché tutti siamo protagonisti. L'importante è che ci sia sempre disponibilità. Sia per giocare dall'inizio che a partita in corso".
"Le parole di Eriksen? Se all'Inter giochi poco o meno questo non lo so. Per me ora sta giocando il giusto. Io prendo sempre delle decisioni per il bene della squadra. Sono contento di come si è integrato in gruppo, penso lui stesso sia felice di lavorare con noi. Ci sarà spazio per lui, sarà una stagione lunga, difficile, estenuante. Basti pensare che domani avremo tre centrocampisti e uno dovrà dare il cambio. Poi ci sarà la sfida di Champions mercoledì. Eriksen ha avuto il suo spazio e ha dimostrato il suo valore anche a Milano".
"Ci siamo organizzati monitorando quotidianamente i giocatori positivi. Da un punto di vista tattico diventa difficile fare qualcosa. Vogliamo mantengano un minimo di condizione. Il problema è che rispetto ai compagni devi di nuovo rimetterti a posto. Il compito mio è cercare quotidianamente tramite delle sedute video che questo sia un danno meno dannoso possibile".
"Penso di dire una cosa scontata. Giocare senza pubblico non è bello, dispiace. Ci si dimentica che si suda per cercare di dare soddisfazioni al tifoso che viene allo stadio. Quello che per pagare il biglietto fa delle rinunce. A noi spiace che non ci possa essere questo scambio di emozioni. Però ribadisco di nuovo un concetto: cerchiamo di essere quanto più collaborativi possibili per uscire da questa situazione. Ai nostri tifosi dico che nell'ultimo Derby sono stati importanti e domani daremo il massimo per onorare i colori della nostro maglia".