Radu e Pinamonti, stipendi alti, cessioni complicate. Nainggolan non vuole sedersi in panchina

4 Luglio 2021
- Di
Simone Togna
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Tempo di lettura: 3 minuti

RADU PINAMONTI - Tra i giocatori in partenza all'Inter figurano anche Ionut Radu e Andrea Pinamonti. Giovani e forti, ma con un ingaggio che ne stoppa il trasferimento. Nainggolan a Sky: "Non so cosa voglia dire iniziare da ultimo per andare avanti".

Radu e Pinamonti: cercasi acquirenti pronti a investimenti importanti

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Ionut Radu e Andrea Pinamonti sono considerati da tutti gli addetti ai lavori dei giovani di grande talento, pronti ad esplodere definitivamente da un momento all'altro. All'Inter però, per diversi motivi, i due calciatori non hanno praticamente mai giocato. Conte ha puntato su Handanovic anche in Coppa Italia, concedendo a Radu solo due presenze con lo Scudetto già vinto. Discorso simile anche per Pinamonti, che contro la Sampdoria ha messo a segno la prima rete con la casacca nerazzurra. Sui due giocatori è forte l'interesse di svariati club, ma la questione economica spaventa e non poco le società che prendono informazioni sui due tesserati della Beneamata. L'estremo difensore rumeno, bonus compresi, può arrivare a percepire quasi 2 milioni di euro a stagione. L'arciere di Cles guadagna invece 2,2 milioni di euro all'anno. La Real Sociedad, come vi abbiamo sempre raccontato, ha già un portiere titolare, non può permettersi un esborso salariale tanto elevato per un dodicesimo. Motivo per cui Radu dovrà cercare un'altra soluzione. In Serie A invece, a parte le big, è difficile trovare un club che possa garantire al lordo 4 milioni di euro per un attaccante sicuramente forte, ma non ancora certezza. Pinamonti quindi potrebbe anche finire all'estero. Certo, se Inzaghi puntasse su di lui sarebbe tutto un altro discorso, ma le necessità finanziarie dell'Inter fanno supporre che la società punti ad una sua cessione. Si attendono novità.

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Nainggolan: "Non sono uno da panchina"

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Radja Nainggolan, intervistato da Sky, parla di Conte e di Martinez: "Quando mi sento preso per il culo è difficile che poi accetto una persona. Quando l'Inter decide di darmi via, mi sono state dette le cose come stavano. Mi sono giocato le mie possibilità e non le ho avute, lui non mi ha mai detto che sarei stato un titolare, non mi ha mai spiegato quale sarebbe stato il mio ruolo ma mi ha detto che dovevo allenarmi per farmi trovare pronto. Poi è discutibile il fatto che non ho mai avuto 40 minuti di tempo per mettermi in gioco; io, come ho spiegato anche a lui, non sono mai stato uno che ha giocato con la concorrenza. Sono sempre stato un titolare e non so cosa voglia dire iniziare da ultimo per andare avanti. Magari sono più un giocatore da partita che da allenamento. Comunque lo rivedo, lo saluto perché con me sono sempre state messe le cose in chiaro. In Nazionale, invece, non mi è mai stato spiegato il motivo del mio accantonamento. Vedermi titolare e non portarmi nei 23 mi sembra una follia". Il futuro del belga resta sempre in bilico. L'Inter non vuole concedere la buonuscita al calciatore. Lui vuole restare al Cagliari, che però non pensa minimamente di sforare il proprio budget per il centrocampista.

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