INZAGHI NON RISCHIA - Nonostante l'1-3 subito contro l'Udinese, Inzaghi non è a rischio esonero, almeno nell'immediato. La dirigenza si aspetta però un cambio di rotta immediato.
Nessuna possibilità, almeno per il momento, che Simone Inzaghi venga sollevato dal suo incarico: è questo il messaggio che arriva dall'Inter dopo l'inopinata sconfitta di Udine. Nonostante infatti le quattro sconfitte in nove partite stagionali tra campionato e Champions (di cui tre in sette partite in campionato) la dirigenza nerazzurra punta ancora sul proprio allenatore. Marotta è convinto delle capacità ex Lazio. E pensa dunque che possa raddrizzare la situazione. In questi giorni ci sarà un confronto col mister per capire però cosa sia successo. I numeri dell'Inter sono impietosi, motivo per cui i vertici della Beneamata si aspettano un repentino cambio di rotta. Qualora non fosse, la situazione potrebbe cambiare drasticamente. Ma Inzaghi avrà ancora tempo per sistemare le cose.
Ad un'analisi più approfondita della situazione interista, balzano subito agli occhi le vittorie ottenute nella passata stagione. Inzaghi è pur sempre quel mister che ha sfiorato una clamorosa Tripletta italiana, conquistando comunque due ambiti trofei. Da qui l'alta considerazione per il mister piacentino e quel lauto rinnovo di contratto che oggi - nolenti o volenti - protegge l'ex Lazio da un allontanamento prematuro. L'Inter non può permettersi di ingaggiare Pochettino e Tuchel, tanto per intenderci, anche solo semplicemente per l'oneroso salario da elargire. Le alternative restano poche e sostanzialmente delle scommesse, vedi Chivu e Stankovic.
La ripresa degli allenamenti è stata fissata da Simone Inzaghi per questo mercoledì pomeriggio. D'altra parte praticamente tutta la rosa nerazzurra sarà in giro per il mondo per i vari impegni con le rispettive nazionali, motivo per cui a Milano sono rimasti meno di dieci calciatori della prima squadra. Tra questi l'infortunato Hakan Calhanoglu, che oggi ha postato una foto su Instagram di una parete di Appiano Gentile, in cui appare la scritta: "La squadra non sono io, non sei tu. La squadra siamo noi. Noi speriamo. Noi vogliamo".