INTER ERIKSEN CORONAVIRUS - Christian Eriksen è arrivato in Italia nel mese di gennaio: di lì a poche settimane l'epidemia di coronavirus avrebbe messo in ginocchio il paese, come accaduto nel resto del mondo. Non avendo avuto il tempo di trovare casa, è stato costretto a vivere il lockdown all'interno del centro sportivo dell'Inter. Intervistato dal Sun, il danese ha raccontato la sua quarantena: "Ho pensato di parlare con Lukaku e Young per trasferirmi lì, ma anche loro hanno delle famiglie a cui badare e dormire due settimane sul divano di qualcuno è troppo. Alla fine sono rimasto nella struttura del club con uno chef e cinque membri dello staff che hanno scelto di mettersi autonomamente in quarantena per proteggere le loro famiglie".
"Una volta la polizia mi ha fermato e nel mio cattivo italiano ho spiegato cosa stessi facendo, dove stessi andando e per quale motivo mi trovato fuori casa. Non ho mai avuto così tanto tempo libero e non si può nemmeno fare shopping. Ma non possiamo lamentarci, la situazione per qualche persona è molto più difficile. La vita ora è molto diversa rispetto a quella a cui eravamo abituati. Seguo il programma di allenamento mandato dal club con una dieta, corro in un garage e posso correre 35 metri, per poi tornare indietro. Non tocco la palla da sette settimane, è il periodo più lungo della mia vita".