INTER DIMARCO - Quella di Dimarco è una carriera che si potrebbe tranquillamente raccontare in una favola la notte ai bambini prima di dormire. Nato con l'Inter nel cuore, è cresciuto nella Curva Nord accanto allo zio e le sue giornate, il suo umore, dipendevano dai risultati della Beneamata. Sin da bambino Federico si divertiva a giocare a calcio con la maglia nerazzurra addosso, sognando di calcare il prato di San Siro all'interno di una cornice di pubblico maestosa, che cantava a squarciagola per spingere l'Inter verso la vittoria. Nonostante la bassa statura, l'Inter gli concede una chance per un provino viste le qualità tecniche col suo piede mancino, ed il percorso poi in Primavera è quello di un predestinato: da attaccante, viene trasformato in un esterno sinistro, ed arriva ad esordire con la prima squadra in un Qarabag Inter del 2014-2015.
Da lì però la favola sembra interrompersi, visto che il giocatore si trasferisce di anno in anno in prestito, vestendo la maglia di molte squadre, fino ad arrivare addirittura in Svizzera, nel Sion, dove le sue chance di vestire il nerazzurro nuovamente sembrano ridursi. Infatti il calcio svizzero è, senza mancare di rispetto, di piano secondario rispetto ai principali campionati europei, quindi le chance per mettersi in mostra sono poche. Inoltre, nella gara d'esordio si infortuna riportando la rottura del quinto metatarso del piede, permettendogli di collezionare al termine della stagione appena 9 presenze. Nel 2018, in prestito al Parma, realizza il suo primo goal in Serie A proprio contro l'Inter, all'interno del San Siro che sognava da bambino, con un sinistro da fuori area che si insacca sotto l'incrocio, firmando il goal vittoria per lo 0-1 finale. A fine partita, Dimarco chiese scusa ai tifosi nerazzurri, a testimonianza di una fede mai svanita.
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Sotto la guida di Antonio Conte, Federico Dimarco torna a vestire il nerazzurro, senza trovare però molto spazio. Infatti colleziona appena 3 presenze con la maglia dell'Inter, e nell'ultimo giorno di calciomercato invernale passa in prestito al Verona, vedendosi allontanare nuovamente il suo sogno di diventare un perno della sua squadra del cuore. Ma invece è proprio questa la svolta: nell'Hellas Verona il talento di Dimarco esplode finalmente del tutto, e lo fa in Serie A, quindi sotto agli occhi della società nerazzurra. Al Verona resterà un anno e mezzo in cui collezionerà 50 presenze e 5 goal all'attivo.
"Certi amori non finiscono mai, fanno dei giri immensi, e poi ritornano", questo canta Antonello Venditti. Questa frase si può associare alla carriera di Federico Dimarco, visto che dal 2021 torna a "casa" e riesce finalmente a diventare un giocatore fondamentale per le sorti nerazzurre. Da lì la sua crescita è sotto gli occhi di tutti, visto che Dimarco è diventato oggi uno dei migliori esterni sinistri in circolazione, capace di essere un elemento chiave nella creazione di occasioni da goal con dei cross calibrati alla perfezione ed anche dei bolidi col suo sinistro verso la porta degli avversari. Nella stagione in corso, L'esterno nerazzurro ha fatto collezionare 36 presenze stagionali con 6 goal ed 8 assist all'attivo, affermandosi come uno dei difensori più prolifici in circolazione.
Nella sua esperienza ancora in corso in nerazzurro però arrivano anche le gioie più grandi, quelle che sognava da bambino: sollevare dei trofei con la maglia della sua squadra del cuore. Infatti Dimarco ha conquistato 3 Supercoppe italiane e 2 Coppe Italia con la maglia nerazzurra, oltre ad aver avuto l'occasione di giocare addirittura una finale di Champions League la passata stagione. A livello individuale, Dimarco è stato inserito nella scorsa stagione all'interno della squadra ideale della Champions League, a testimonianza della sua crescita impetuosa.
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Di titoli, come detto poche righe in precedenza, Dimarco ne ha già conquistati con la maglia nerazzurra. Però quello che sta per arrivare, lo Scudetto che varrà la seconda stella, non è lontanamente paragonabile a quelli già messi in bacheca. Il giocatore italiano coronerà il sogno di tutti i bambini interisti che giocano a calcio, visto che la vittoria di questo Scudetto renderà lui ed i suoi compagni di squadra "immortali" nella storia dell'Inter. In campo Dimarco incarna alla perfezione l'interismo: chilometri su chilometri sulla fascia sinistra, sudore versato soltanto per amore della maglia, mai una parola fuori posto e leadership all'interno dello spogliatoio. Lui, insieme a capitan Lautaro Martinez e ad altri senatori, sono i giocatori che indicano la via all'interno di Appiano Gentile, quelli che spronano i compagni più giovani a fare sempre di più.
Molto probabilmente da bambino Federico Dimarco non poteva neanche sognare di essere protagonista di uno Scudetto così leggendario per la sua Inter. Figuriamoci se questo Scudetto arrivasse proprio stasera, lunedì 22 aprile, contro il Milan nel derby di Milano all'interno di un San Siro rossonero. Tra l'Inter e Dimarco c'è un legame di sangue, un legame che niente e nessuno potrà mai spezzare, ma la vittoria di questo Scudetto potrà invece rinforzarlo ancor di più. Dalle lacrime versate al termine del campionato 2021-2022, quando la sua Inter si fece scappare il sogno del tricolore perdendo proprio un derby cruciale contro il Milan e poi non riuscendo più a sorpassare i rivali, complice l'errore di Radu a Bologna che costò il sorpasso del Milan ai danni dei nerazzurri, arriveranno invece lacrime di gioia per la conquista del suo primo Scudetto. E quale modo sarebbe più "romantico" di conquistare lo Scudetto della seconda stella proprio in un derby contro il Milan? La favola di Dimarco, dalla Curva Nord alla seconda stella da protagonista con la maglia dell'Inter, continua.
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Articolo a cura di: Kevin Martorano.