Cosa manca all'Inter per essere vincente? Ecco le cinque mosse di Conte

16 Novembre 2020
- di
Redazione NR
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Tempo di lettura: 2 minuti

INTER CONTE MERCATO SCUDETTO - Risssumere in pochi punti la ricetta di Antonio Conte per far tornare l'Inter sul tetto d'Italia - e magari chissà, anche d'Europa, ndr - è impresa ardua ed irta di difficoltà. Ci ha provato stamane La Gazzetta dello Sport che, prendendo spunto dall'intervista escusiva rilasciata dallo stesso allenatore alla testata, ha individuato cinque punti nodali della missione del tecnico salentino. Ovviamente la sovrastruttura è sempre il perfezionismo e la cura maniacale dei particolari, come già vi abbiamo evidenziato nel nostro estratto (leggi qui).

L'Inter di Conte: dal mercato alla mentalità da Scudetto

Il tecnico nerazzurro ha posto l'accento sulla necessità di ragionare sul medio-lungo periodo: non si vince dall'oggi al domani, insomma. Non basta ottenere delle pur significative singole vittorie: è fondamentale che il successo venga costruito passo dopo passo, con continui step nella mentalità. Nell'esercizio di tali intendimenti è centrale disporre di interpreti che sappiani recepire i dettami dell'allenatore. Conte ha già scelto i suoi fidati scudieri: Lukaku, Lautaro, Barella, Bastoni, Vidal. Col sogno Kanté, desiderio frustrato dalle logiche di un mercato a singhiozzo causa Covid. In questi primi mesi della stagione 2020-21, l'ex tecnico della Juve ha ritrovato la vena di Ivan Perisic, accantonato nell'estate del 2019 perché non adatto al suo gioco. Conte non chiude le porte a nessuno, ed in quest'ottica anche un altro ex epurato, Radja Nainggolan, potrebbe essere utile alla causa.

Il nodo Eriksen e la fame di vittorie

Chi invece non riesce proprio ad entrare nelle grazie del tecnico è Christian Eriksen. Sulle qualità del danese c'è poco da discutere: la dimostrazione risiede nelle continue grandi prestazioni che l'ex Spurs sfodera ogni qualvolta gioca con la sua Nazionale. Conte è a questo punto chiamato a fare una scelta: coinvolgere veramente Eriksen nel progetto o lasciarlo andare verso altri lidi. Per finre, lasciando da parte i discorsi sui singoli, il Conte-pensiero ha un must: quello della menatlità. La fame di vittorie, quella che nemmeno troppo latentemente il tecnico invidia alla Juve, non deve mai mancare. Il famoso gap di cui spesso si è parlato l'anno scorso, va colmato innanzitutto nella testa. La convinzione di poter arrivare agli obiettivi prefissati deve essere il combustibile per tornare a correre senza fermarsi più.

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