ESPOSITO INTER INTERVISTA - L'attaccante dello Spezia Francesco Pio Esposito, in prestito dall'Inter, ha parlato in una lunga intervista ai microfoni di Sportweek, settimanale de La Gazzetta dello Sport.
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"Lautaro è forza e cattiveria, mentre Thuram è velocità. Come sono arrivato in nerazzurro con i miei fratelli? Accadde dopo tre anni a Brescia, ma non era l'unica opportunità. È stato il primo club a parlarne con mio padre, lui ha voluto mantenere la parola data. Avevo 9 anni, ogni giorno facevo col pullman avanti e indietro da Brescia. Ci voleva un'ora e mezza per arrivare al campo. Uscivo da scuola all'una e mezza, alle tre prendevo il pullman, alle cinque c'era l'allenamento, alle sette ripartivo e alle otto e mezza ero a casa a fare i compiti. Ogni giorno era uguale. È stato difficile, mi ha motivato la passione, la voglia di arrivare in campo pensando che se mi fossi allenato al massimo, il mister mi avrebbe convocato per la sfida.
Pensare all'Inter? Guardare troppo avanti non è produttivo: se non ti dedichi al breve, come puoi pensare di arrivare agli obiettivi a lungo termine? Ho sempre tifato Juve Stabia: avevo lo stadio davanti casa. Impianto piccolo, con una curva bollente, una bolgia".