INTER VIERI - Uno dei grandi doppi ex della sfida tra Juventus ed Inter, nonchè personaggio ancora popolarissimo grazie alla sua BoboTV, è Christian Vieri, l'ex bomber che può vantare 123 gol totali in 190 presenze in maglia nerazzurra. Intervistato in esclusiva da La Gazzetta dello Sport, Bobo ha parlato a lungo dello Scudetto nerazzurro e dell'imminente sfida contro i bianconeri. Ecco le sue parole.
"Tutto nasce dall’anno scorso: l’Inter ha preso un allenatore top, ha costruito una coppia d’attacco devastante, senza scordare Sanchez. In mezzo ha preso Barella ed Eriksen che sono cresciuti entrambi in tempi diversi. Così ha iniziato a creare una squadra solida, impermeabile, combattiva: ha centrato un traguardo importantissimo, la finale di Europa League, e questo Scudetto è semplicemente il passo successivo e meritato".
"Non un uomo, ma una squadra-scudetto, a partire da Conte. In questa stagione ha aggiunto un Hakimi fenomenale, ha trovato qualità con Eriksen e a quella difesa è difficile fare gol. Per vincere uno scudetto in 38 partite tutti devono meritare un voto dal 7 in su, e invece loro l’hanno vinto in 34. Il marchio più importante di Conte? La forza mentale, la concentrazione su ogni palla: e poi tutti i giocatori sono migliorati a livello tecnico. Per me l’Inter gioca un bel calcio, dal basso: ha vinto partite sporche, come giusto, ma altre le ha dominate. La gente vuole che faccia come Bayern, Barça o City? Non lo farà mai, giustamente. L’Inter deve essere se stessa e ha fatto passi da gigante: mi piace il suo calcio aggressivo che sa essere tecnico. Si può difendere meno bassi, ma ha vinto, quindi ha ragione".
"Non si può parlare da fuori in questa situazione ed è inutile immaginare scenari futuri, sia per lui che per i giocatori. Mi spiace, in generale, che l’Inter abbia questi problemi perché la squadra può divertire ancora. I guai economici figli della pandemia ce li hanno tutti i club: dobbiamo sperare che non vendano tanti giocatori. Ovvio che sarebbero tutti da tenere, figurarsi il tecnico che è il motore".
"Io con Ronaldo e Recoba giocavo a occhi chiusi, come fanno loro due. Il Chino mi ha fatto fare la metà dei gol, glielo dico sempre. Ed è importante stare bene fuori: lo vedi subito che Lukaku-Lautaro sono amici. Con Lukaku abbiamo strutture simili e siamo due mancinoni. Se mettiamo dentro anche Adriano, facciamo il trio. A me Romelu piace perché segna, ma fa pure segnare: ne trovi pochi di attaccanti così in giro. Romelu è uno dei migliori, stop. Lewandowski e Benzema rubano l’occhio per la qualità, ma Lukaku è lì. Ha un fisico diverso, ma “vede” come loro. Vede la porta e il passaggio".
"Non si va a Torino per dire: “Che bello, buttiamoli fuori dalla Champions”. Si va lì per vincere e divertirsi, con serenità e decisione, come contro la Roma e nella partita finale con l’Udinese. Non cerchi i tre punti “contro” qualcuno, ma per te, per stare sempre sul pezzo e fare al meglio il tuo lavoro".