INTER CHELSEA - C'era una volta il possibile asse Milano-Londra che, dispiegandosi sulla tratta Inter-Chelsea, avrebbe potuto garantire ad entrambi i club una convenienza, a seconda di come la si legga, in termini di giocatori o di profitti da reinvestire. Tutto svanito. Tutto mai iniziato, verrebbe da dire. Alfredo Pedullà, il noto esperto di calciomercato che collabora con La Gazzetta dello Sport, ha spiegato nel dettaglio i motivi che, nel tempo, hanno causato un raffreddamento dei rapporti tra le due dirigenze.
Nella scorsa estate il club capitanato da Roman Abramovich, e guidato nello svolgersi quotidiano dalla fidata Marina Granovskaia, ha operato una campagna acquisti senza precedenti. A Londra sono arrivati, a suon di milioni, Havertz, Ziyech, Werner e Chilwell, solo per citarne alcuni. La necessità di sfoltire la rosa, liberandosi di alcuni esuberi come Marcos Alonso, Emerson Palmieri ed Olivier Giroud, sembrava sposarsi con le necessità dei nerazzurri, interessati ai tre profili succitati. Poi c'era in ballo anche il nodo Kanté. Il vero sogno proibito di Conte. Per il quale il Chelsea era disposto ad ascoltare offerte. Pur che queste non fossero inferiori ai 50 milioni. Pedullà spiega che i vecchi attriti tra Conte e la dirigenza Blues, sfociati anche in una causa legale poi vinta dal tecnico pugliese che deve ricevere 11,3 milioni dal club inglese, hanno avuto il loro peso.
Il giornalista chiosa la sua analisi sostenendo che per vari motivi, non ultimo il non felice momento sportivo della squadra di Lampard, i possibili affari tra Inter e Chelsea possono considerarsi chiusi. Tutti i profili considerati interessanti dalla dirigenza nerazzurra o non si muoveranno da Londra (vedi Kanté e Giroud), oppure stanno per accasrarsi presso altri lidi (leggi Marcos Alonso, in procinto di chiudere con l'Atletico Madrid).