CORDOBA - Ivan Ramiro Cordoba è stato protagonista di una lunga intervista su Inter Tv. L'ex difensore nerazzurro in particolare ha rivissuto i suoi anni meneghini, coronati dal Triplete del 2010, anche se non da protagonista assoluto. "Far parte di un club come l'Inter è una cosa molto speciale, che mi ha fatto pensare in ongi momento che non potevo non lasciare un'impronta non come un giocatore tra i tanti. Io volevo essere un giocatore che poteva lasciare un segno, per i miei compagni e i miei connazionali. Volevo arrivare oltre, vincere di più, anche per far progredire il calcio colombiano. Far capire che ero un giocatore non solo con talento, ma anche professionista, su cui poter contare. Anche quando si perde, perché la cosa importante è esserci nei momenti difficili. Credendo nei tuoi obiettivi e andando avanti alla morte per quelli".
Cordoba in particolare ha anche rivissuto il suo arrivo a Milano, nel 2000. "L'Inter mi seguiva da sei mesi e nelle due volte che sono venuti a vedermi, grazie a Dio ho fatto due gol. Mi è andata bene. Credo sia parte del destino. La seconda volta, dopo qualche giorno, arrivò l'offerta concreta. Era novembre e in quei giorni ho saputo anche che mia moglie era incinta. Sono quelle situazioni irrinunciabili nella vita. Quando mi hanno parlato dell'Inter mi vidi già con chi c'era allora in squadra. All'ultima partita con il San Lorenzo i tifosi mi dicevano di non andare, che avrebbero fatto una colletta per tenermi. Io sinceramente non sapevo cosa dire. Fu un momento speciale, sempre sarò grato all'Argentina e alla squadra che mi ha dato quell'opportunità che poi mi ha permesso di arrivare in Italia e diventare un calciatore come sono stato".