Da Hakimi a Lukaku, tutti segreti dell'Inter a trazione anteriore

7 Dicembre 2020
- di
Redazione NR
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INTER HAKIMI LUKAKU - Ve li ricordate i motivi che spinsero la dirigenza nerazzurra ad ingaggiare Antonio Conte come tecnico? La squadra del 2018-19, allora allenata da Spalletti, pur raggiungendo gli obiettivi prefissati all'epoca - la qualficazione alla Champions, ottenuta anche l'anno precedente, ndr - non foriva garanzie di stabilità difensiva. Certo, la produzione offensiva - marchio di fabbrica del tecnico di Certaldo - era buona, ma mancava quella solidità granitica necessaria per alzare l'asticella. E correre verso traguardi più ambiziosi. E allora chi meglio di Conte, alfiere della ferocia difensiva, dell'aggressività sui portatori di palla altri per limitarne la pericolosità in avanti, poteva rispondere a tale identikit? Se nel primo anno in nerazzurro la creatura del tecnico salentino ha rispecchiato il pedigree del suo allenatore, quest'anno siamo a raccontarvi una storia diversa. L'Inter pare aver cambiato pelle: il tratto distintivo è diventato il gol.

Le bocche da fuoco dell'Inter: Lukaku è il Re ma...

Le statistiche, come sottolineato anche da La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, ci parlano di un'Inter che segna come (quasi) nessuno in Europa. Solo Bayern e PSG producono di più dal punto di vista offensivo. In Italia i nerazzurri viaggiano alla media di 2,6 gol a partita, avendo realizzato 26 gol in 10 incontri. Il magnifico rappresentante di questa squadra che trova con grande facilità la via del gol è ovviamente il totem Lukaku, accompagnato nella sua missione dai fidati compagni Lautaro e Sanchez, che si alternano al suo fianco. Il belga, alla sua miglior partenza in termini di gol della sua carriera, è l'autentico trascinatore del gruppo. Per informazioni chiedere alla malcapitata difesa del 'Gladbach o ad una qualunque delle squadre di A alle quali Big Rom ha già segnato. Dietro lo strapotere del gigante ex United viaggiano però altri interpreti che stanno contribuendo eccome alla causa.

Hakimi e gli altri: già 9 gol all'attivo

Se dal conteggio delle reti nerazzurre togliamo il contributo di Lautaro e Sanchez - che di mestiere sono deputati a segnare -, ci accorgiamo che partendo da Hakimi per finire a Perisic, la banda degi altri ha già messo a segno 9 reti. Il marocchino è già a tre gol. Gagliardini e D'Ambrosio due, Brozovic e Perisic uno a testa. Niente male come lavoro di gruppo. Una filosofia, quella di mandare in gol giocatori diversi, molto distante da quella degli storici rivali bianconeri, realtà in cui il 75% dei gol è siglato dal duo Ronaldo-Morata.

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