MAROTTA INTERVISTA INTER- Sono ore assolutamente frenetiche in casa Inter. Grandi movimenti sotto la sede di Viale di Liberazione, con la seconda visita in due giorni di Tullio Tinti, agente di Alessandro Bastoni ma anche di Simone Inzaghi, e con la presenza di Beppe Marotta prima, e del vice di Conte Stellini dopo. Intercettato dall'inviato di Nerazzurrisiamonoi.it all'uscita dalla sede, l'AD dei nerazzurri non ha commentato la trattativa che starebbe per portare il tecnico piacentino ad Appiano Gentile. Successivamente però, intervenuto all'evento 'Lo sport che verrà' de il Foglio Sportivo, il dirigente nerazzurro ha rilasciato altre dichiarazioni.
"Non lo sappiamo nemmeno noi chi sarà l’allenatore, ma entto stasera ufficiosamente forse ci arriviamo".
"Si tratta di una pura coincidenza. Per quanto riguarda noi i giornali hanno spiegato bene. Il mondo del calcio è diventato un’attività imprenditoriale. C’è maggiore mobilita, ma perché la pressione è aumentata rispetto al passato recente. Il primo scudetto con la Juve è stato coinvolgente ed emozionante, qualcosa di straordinario. Coinvolgimento emotivo grande, poi vinci il primo, il secondo, il terzo e diventa una cosa normale per quella società. All'Inter mancava dal 2011 ed è stato qualcosa di straordinario. Non è merito mio, ma di tutti. L'allenatore è stato straordinario a creare quell'amalgama. Ho provato una fortissima emozione"
"Lui è un vincente, riesce ad arrivare alla vittoria attraverso un grande consumo di energie. Ci dà anima e corpo. A un certo punto subentra momento in cui dici mi fermo e rifletto. Ha il Dna del vincente, tipica di tanti campioni. Ha la sindrome della vittoria. Lo ha fatto alla Juve e nell'Inter, in un ambiente dove c'erano tante difficoltà. Scudetto grandissimo merito di Conte".
"Nel calcio non si può mettere un tetto ai salari. Ma è stata introdotta una norma dal 2021/2022 e poi proseguirà anche nel 2022/23. Non si può aumentare la voce costo del lavoro rispetto al consuntivo di costo che hai al 30 giugno di quest'anno. E nelle annate successive devi addirittura ridurre del 15 e 20%, questo è un deterrente che possiamo usare coi calciatori".
"Ieri c'è stata una contestazione sotto la sede dell'Inter. E la cosa più semplice che ho ritenuto fare è stato confrontarmi con 3 rappresentanti. Ho fatto solo la fotografia della situazione che ha momenti di difficoltà. La Curva ha capito e ha compreso e si è visto nel comunicato di oggi, pur affermando giustamente che il blasone dell'Inter non può essere messo in discussione. Si può vincere anche senza fare grossi investimenti, ma facendoli nella struttura e nelle risorse umane. I calciatori devono essere sensibilizzati per ridurre il costo del lavoro".
"La Superlega è un atto di grande disperazione, per mancanza di sostenibilità I 12 club sono tra i più esposti, si sono resi conto che già prima si era in difficoltà, poi l'indebitamento aumentava. C'è stato questo atto fatto non razionalmente ma ha lanciato un segnale. Devono intervenire le istituzioni europee che devono creare un modello sostenibile".