TOLDO PORTIERI INTER INTERVISTA - La prossima stagione per Samir Handanovic potrebbe essere la prima in cui si trova a dover competere per aggiudicarsi il posto da titolare. L’errore fatto lo scorso anno nel match di recupero con il Bologna da Radu ha dimostrato come in casa Inter la situazione portieri potrebbe non essere stata gestita nel migliore dei modi. In più ci si mette l’arrivo di André Onana che non è passato dall’Ajax alla maglia nerazzurra per fare sempre il secondo e guardare le partite solo dalla panchina. Nella storia della Serie A c’è chi conosce molto bene cosa si prova a doversi contendere il posto da estremo difensore titolare e lo ha raccontato a La Gazzetta dello Sport. Stiamo parlando di Francesco Toldo che ai taccuini della rosea ha parlato di come Simone Inzaghi dovrebbe e potrebbe gestire la situazione Onana-Handanovic.
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“Non mi permetto di dare consigli. Conosco poco Onana e la situazione all’interno dello spogliatoio. La parola chiave però è ‘correttezza’. Di mezzo c’è il bene della squadra. Samir e André devono aiutarsi a vicenda, l’allenatore farà le sue valutazioni e le comunicherà agli interessati. Adoro Mourinho perché parla chiaro e in faccia. Mancini, quando iniziò a preferirmi Julio Cesar, lo fu molto meno. Non dimentichiamoci che le vittorie arrivano se hai uomini veri, ancor prima che calciatori. Pensi a un Cruz, che avrebbe potuto fare il titolare ovunque e invece si è sacrificato per l’Inter”.
“La storia parla chiaro. Il numero uno è Samir, ma durante una stagione che sarà lunga e anomala causa Mondiale invernale bisognerà trovare i momenti giusti per inserire Onana. Anche nella prospettiva di averlo titolare l’annata successiva”.
“Non mi è piaciuta. A prescindere dalle premesse, un portiere giovane non può giocare così poco. Errore di Bologna figlio del poco gioco? Questo non è dimostrabile. Come successo a Julio Cesar e a me quando sono stato chiamato in causa all’improvviso ho fatto bene. Penso all’Europeo 2000, quando Buffon si infortunò poco prima del via, ma anche all’Europeo Under 21 del 1994, vinto alla grande dopo che Maldini all’ultimo mi preferì a Visi”.
“Ripeto, lo conosco troppo poco per giudicare. Dovrà stare sempre pronto mentalmente. E tutti, a partire da Handanovic, dai compagni e dal pubblico che a San Siro si sente parecchio, dovranno sostenerlo quando commetterà qualche errore, come succede a tutti”.
“A prescindere da come si risolverà il dualismo, di certo con quei due l’Inter è in buone mani”.