Sommer: "Scudetto da pelle d'oca. Sul confronto con Onana..."

2 Giugno 2024
- di
Simone Togna
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Tempo di lettura: 2 minuti

SOMMER SCUDETTO PELLE D'OCA - Il portiere svizzero, dal ritiro della sua Nazionale, ripercorre i fasti con i nerazzurri in questa annata.

Sommer: "Scudetto da pelle d'oca"

"Mi viene subito la pelle d'oca. È stato mega-emozionante, euforico. Una bella festa per il campionato con tanta gente. Mi sono davvero divertito".

Sommer: "Festeggiamenti bellissimi"

"I tifosi amano il club, lo dimostrano in ogni partita in casa e in ogni trasferta. Puoi sentire questa gioia immensa in ogni momento. Per un calciatore è una delle cose più belle che ci siano. La parata del campionato: difficilmente ci crederesti. Ci sono volute 7,5 ore per percorrere 2,5 km. C'erano così tante persone, comprese bambine e bambini, era bellissimo".

Sommer sulla seconda stella

Tifosi interisti ad Appiano Gentile (21 aprile 2024)
Tifosi interisti ad Appiano Gentile (21 aprile 2024)

"Cerchiamo di restituire questa gioia con buoni risultati in campo. Naturalmente la pressione c'è, la gente voleva il titolo, la seconda stella sulla maglia. Come tifosi investono molto".

Sommer sui gol incassati

"All'Inter è così, abbiamo una buona struttura in campo. Di conseguenza, subiamo pochi gol. Per me come portiere questo è un sogno assoluto".

Sommer: "Inter, bellezza nel difendere e nell'attaccare"

"Questa è la sua bellezza. Se hai la palla e puoi attaccare, allora vieni celebrato. Ma è bello anche quando puoi festeggiare difendendo il tuo obiettivo come squadra. Abbiamo avuto molte situazioni in cui i tiri venivano bloccati o arrivava una parata e i giocatori si davano il cinque a vicenda. Questa è stata la nostra ricetta per il successo quest’anno".

Sommer e l'eredità con Onana

"Anche a Gladbach per me è stata una sfida che volevo accettare. Il mio obiettivo è sempre stato quello di non essere la copia di un altro portiere. Io, Yann Sommer, volevo essere un buon portiere per il nuovo club. Ho sempre fatto bene a non confrontarmi, ma piuttosto a portare in campo il mio gioco, le mie idee e la mia creatività. All'Inter non sentivo così tanta pressione. Forse perché non ho capito tutto quello che è stato scritto all'inizio (ride, ndr). Mi sono sentito davvero felice di essere venuto qui. Mi sono sentito il benvenuto fin dal primo giorno. Ciò ha reso tutto più semplice".

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