Le parole di Salomon, ex allenatore di Valentin Carboni

12 Gennaio 2024
- di
Francesco Alessandro Balducci
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Tempo di lettura: 2 minuti

SALOMON VALENTIN CARBONI INTER - Il talento di Valentin Carboni brilla sul prato dell'U-Power Stadium. Cresciuto tra le fila dell'Inter, che attualmente ne detiene ancora i diritti, in realtà il classe 2005 ha mosso i primi calci in Argentina.

L'Interista ha intervistato in esclusiva il suo primo allenatore Sebastian Salomon, che lo ha allenato al Lanùs e al Club Lafuente. Da qualche giorno Salomon ha lasciato il Lanùs, dove è arrivato a ricoprire il ruolo di allenatore della prima squadra.

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Riportiamo, di seguito, la trascrizione integrale dell'intervista svolta dalla redazione de L'Interista.

L'Intervista di Sebastian Salomon

Che ne pensa di Valentin?

"E' stato un leader del gruppo fin da giovanissimo, uno di quei leader che lo sono senza bisogno di parlare. Giocava e si addossava in modo naturale le responsabilità, e questo non gli dava alcun fastidio".

Come nella finale di Novena División in cui regolaste per 3 a 0 l'Independiente...

"In quella finale penso che sia stato uno di quelli che ha indirizzato maggiormente la sfida, permettendo ai compagni di giocare liberamente. A tutto ciò bisogna aggiungere un aspetto, che va oltre quello caratteriale".

Ovvero?

"Il talento naturale che ha. Lo conosco da quando ero molto giovane ed era già quello che si sta vedendo oggi in Italia. Un uomo che gioca nel corpo di un ragazzino. Tutti venivano a vedere quella squadra solo per vedere lui".

Consiglierebbe all'Inter di puntare subito su di lui, dopo la fine del prestito al Monza?

"Penso che debba continuare a crescere dove può avere più spazio: sarebbe inutile che andasse in una squadra dove non potrebbe acquisire esperienza in campo. Penso che un’altra stagione potrebbe essere più che positiva per lui, per continuare a migliorare la fiducia nei propri mezzi".

Come lo vedrebbe al fianco di Lautaro Martinez, un giorno?

"Penso che possano completarsi molto bene. Valen è un giocatore che pensa velocemente, ha già tutto in testa quando gli sta arrivando il pallone. Magari non è velocissimo palla al piede, ma vede in anticipo le giocate e le le opzioni di passaggio. Lautaro ha tutto il resto e questo significa che possono completarsi facilmente. Entrambi avrebbero bisogno del compagno per essere migliori, ecco".

E suo fratello Franco?

"Li ebbi entrambi, li conosco da quando hanno tirato i primi calci prima al club Lafuente e poi al Lanus, accompagnati dal padre".

Quali altri talenti del Lanus pensa che avranno futuro ad alto livello?

"Ce ne sono molti, ne posso citare due o tre che mi piacciono molto e che ho avuto. Julio Soler, Dylan Aquino e Mateo Sanabria. Penso che loro, insieme ad un altro siano i talenti più eccezionali del Lanus".

L'altro è De La Vega, accostato a lungo al calcio italiano, ma destinato alla MLS?

"Sì, esattamente: De La Vega, altro giocatore fantastico".

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