Porto, Pinto Da Costa: "Non è mai facile affrontare in club italiano"

13 Marzo 2023
- Di
Viola Meacci
Categorie:
Jorge Nuno Pinto da Costa Porto Inter intervista Champions League
Tempo di lettura: 2 minuti

PINTO DA COSTA PORTO INTER INTERVISTA - Archiviata la giornata 26 di Serie A, l'Inter deve ritrovare la concentrazione per arrivare a Oporto e buttare alla ortiche la splendida vittoria di San Siro degli ottavi di Champions League con il Porto. Il presidente del club portoghese, Jorge Nuno Pinto da Costa ha parlato di come la sua squadra pensa di poter ribaltare il risultato in un'intervista a La Gazzetta dello Sport, queste le sue parole.

L'intervista di Pinto Da Costa in vista di Porto Inter

"Il sentimento di vendetta non esiste nel calcio. Loro cercheranno di fare il massimo. Però per noi sarà esattamente lo stesso.

Il nostro caso è molto diverso da quello dell’Inter e del calcio italiano in generale. Il Porto è dei soci, è organizzato per stare al sicuro da qualsiasi investitore. Ogni Paese ha il suo modello: non dico che uno sia migliore o peggiore, ma il nostro si baserà sempre su questa appartenenza. Per il resto, i giocatori sanno che qui ci sono condizioni perfette per migliorare: li scegliamo in base a certe qualità e abbiamo pazienza

Sulle sfide dpassate del Porto con in club italiano

"Nel calcio non ci sono vie di mezzo, solo il successo dà felicità. Le partite contro le italiane, però, sono sempre entusiasmanti perché molto competitive e incerte, e anche questi ottavi non sono da meno.

Abbiamo vinto e perso, ma ciò che conta è che continueremo a sfidarvi ancora in Europa perché siamo ambiziosi proprio come voi. Se devo scegliere una sfida, dico la prima, quando non ero ancora presidente ma d.g.: Coppa dei Campioni 1979-80, 1-0 a San Siro contro il Milan, gol di Duda".

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Sul calcio italiano

"Sì, è vero: quando sono diventato presidente, il calcio italiano era il più solido del mondo. Il sistema ha beneficiato anche di presidenti come Berlusconi, Moratti, Agnelli, ma ora quel potere si è trasferito in Inghilterra e i vostri club hanno perso rilevanza, anche perché non sono più gestiti da persone con l’esperienza dei nomi che ho citato. Eppure siete sempre tra i migliori e non è mai facile affrontarvi, come dimostra l’Inter. Ma in questi 41 anni di presidenza, il mio più grande orgoglio è che abbiamo mantenuto sempre competitività in Europa".

Su Sergio Conceiçao

"Il periodo in Italia è stato molto formativo per Sergio. Non conosco a fondo il lavoro di Inzaghi, ma per allenare uno dei club più grandi d’Europa bisogna avere qualità. Più che il tecnico e i singoli, io dell’Inter temo il collettivo".

Ha competenza e passione per il suo lavoro. È uno dei migliori allenatori del calcio europeo: non lo dico io, ma i risultati. Ha le qualità per lavorare ovunque, ma si trova già nel club giusto e spero che ci rimanga...".

Un commento sul José Mourinho

"Non mi sorprende affatto il suo successo: è ai vertici da più di due decenni e dopo la Roma arriveranno per lui altre grandi sfide e altri grandi club, perché è semplicemente un predestinato".

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