MKHITARYAN GIROUD - Da qualche settimana, Henrikh Mkhitaryan si sta esponendo in maniera molto forte contro la guerra in atto nella Repubblica dell'Artsakh.
Il territorio è oggetto di contesa da parte di due nazioni. Da un lato, la Repubblica dell'Artsakh, che si è autoproclamata stato indipendente dall'Azerbaigian. Dall'altro, proprio l'Azerbaigian, che si sta impegnando militarmente in un'opera di pulizia etnica. Le tensioni sono iniziate ormai 3 anni fa e lo stato dell'Arksakh è, geograficamente, circondato dall'Azerbaigian, se non per lo stretto collegamento con l'Armenia garantito dal Corridoio di Laçın.
Lo scorso 19 settembre, dopo un blocco di oltre 10 mesi, il governo azero è tornato a bombardare il territorio. Mossa che ha spinto Mkhitaryan ad esporsi pubblicamente, chiedendo ai leader internazionali di muoversi con forza contro la pulizia etnica.
"È ora urgente che i leader internazionali si oppongano alla pulizia etnica e utilizzino tutti gli strumenti politici possibili per porre fine alle azioni militari nella regione. I bambini hanno il diritto di vivere in pace nella loro patria".
L'invito di MKhitaryan non ha ancora contribuito a portare al cessate al fuoco. Ma ha fatto indubbiamente tanto rumore. Tanto da spingere Olivier Giroud a sostenere l'armeno nella causa. Il bomber francese non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Ma ha condiviso un tweet del profilo X di SOS Chrétiens d'Orient, in cui si parla della posizione del numero 22 nerazzurro.
La risposta di Mkhitaryan, naturalmente, non si è fatta attendere. Felice dell'azione del bomber "rivale", l'ex-Manchester United e Arsenal ha retwettato, a sua volta, il messaggio di Giroud. Aggiungendoci una didascalia che riassume quelli che sono i veri valori dello sport: "C'è una sola squadra nel calcio, quando si tratta di umanita. Grazie".