CORONAVIRUS LUKAKU - Romelu Lukaku, il bomber nerazzurro fermo ai box come tutta l'Inter e come l'intera Serie A, ha rilasciato un'intervista al portale inglese BR Football. Ha parlato della situazione legata all'emergenza Coronavirus a Milano ed in Italia, per poi concentrarsi su questioni strettamente legate all'Inter. Ecco le sue parole.
"Ora la città è tranquilla, non c’è nessuno in giro. È differente rispetto a quando sono arrivato io, c’era tanta gente in giro, ristoranti pieni, tutti erano in giro. Ora non è così. Io sono in auto-isolamento perché abbiamo giocato contro la Juventus e un suo giocatore è risultato positivo. Non ho alcun sintomo ma è una situazione difficile quando mi affaccio dal balcone e ora c’è una visuale diversa. Non dico di essere spaventato ma è come essere in un bolla non sapendo cosa stia succedendo ma al contempo sai di essere nel paese più colpito d’Europa. In alcune città si sente solo il suolo delle ambulanze, sapevo fosse solo questione di tempo prima che anche il calcio fosse colpito dal Coronavirus. È difficile perché ti manca il gioco che ami. Ma al contempo penso che la salute pubblica degli esseri umani è più importante delle partite che giochiamo".
"Siamo tutti in auto-isolamento ora per vedere se qualcuno presenta qualche sintomo e dobbiamo misurarci la temperatura corporea ogni giorno. Penso che faremo il test il 25 quando torneremo ad allenarci perché ormai è successo 7/8 giorni fa. Quando torneremo al centro sportivo lo faremo anche perché nessuno finora ha presentato sintomi, ma ora abbiamo anche casi di persone che hanno il Coronavirus ma rimanendo asintomatici. Per questo penso che dovremo fare il test il 25, penso che succederà. La prima cosa è assicurare la salute delle persone, perché dovremmo giocare in situazioni nelle quali la salute non è garantita? Si rischierebbe di avere anche dei giocatori malati".
"Ho parlato con 4 di loro ieri anche perché 3 di loro sono miei vicini di casa. Si rilassano con i figli, siamo preoccupati anche perché sentiamo la mancanza reciproca. Siamo un grande gruppo, abbiamo un’ottima chimica e ora è un po’ difficile. Ci sentiamo sempre, abbiamo un gruppo su WhatsApp e parliamo tutti i giorni tutto il giorno e alcuni mandano anche dei video per scherzarci su. Alcuni di noi sono fortunati, quando tutto sarà finito ci renderemo conto di quello che abbiamo, ci servirà da lezione".
"Mi alzo la mattina, faccio una sessione di bicicletta visto che mi hanno dato un programma apposta. C’è anche il TECAR che mi aiuta per la muscolatura. C’è anche il mio fisioterapista che vive con me, ti aiuta nel recuperare dopo le sedute di allenamento. Poi ho anche una camera iperbarica. Ho visto che LeBron James ne aveva una e la volevo anche io. Dopo le partite, invece di dormire entro qui e mi rilasso. Quando giochiamo, la temperatura corporea si alza e dobbiamo recuperare velocemente, visto che giochiamo a distanza ravvicinata di giorni e devi essere al massimo della forma. Poi mangio, bevo tanta acqua. I primi 4/5 giorni sono decisivi per me, sono fiducioso di poter tornare subito in grande forma. Sono pronto".