L'Eurocrollo dell'Inter nei titoli della stampa sportiva: Conte sotto accusa

10 Dicembre 2020
- di
Redazione NR
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INTER CHAMPIONS CONTE - La maledizione continua. Per il terzo anno di fila, il secondo sotto la gestione Conte, l'Inter non riesce a superare la fase a gironi della Champions, tradendo così tutte le aspettative che legittimamente erano state poste nei suoi confronti. Stavolta erò, la delusione è vieppiù cocente per almeno tre motivi. Il primo è che i nerazzurri hanno chiuso il girone come ultimi non accedendo nemmeno all'Europa League. Il secondo è che l'Inter, nonostante una partenza shock nel raggruppamento, si era guadagnata la possibilità di dipendere solo da se stessa: se avesse vinto ieri, si sarebbe qualificata gli ottavi. Il terzo motivo, che sarà oggetto di un'attenta analisi da parte della società, è l'incapacità di crescere a livello europeo. Nonostante la proprietà abbia accontentato Conte nella sua richiesta di giocatori con esperienza abituati al palcoscenico della Champions League. Un disastro completo, insomma. Un flop che i quotidiani sportivi odierni hanno ben evidenziato in prima pagina.

Il flop dell'Inter in Champions: Conte sul banco degli imputati

Ovviamente Antonio Conte è stato individuato come il massimo responsabile della disfatta. Le scelte dell'allenatore salentino, non nuovo, nella sua pur gloriosa carriera, ad enormi difficoltà in campo europeo, si sono rivelate la causa principale del fallimento nerazzurro. Il tecnico si è mostrato incapace di cambiare la squadra in corsa, fossilizzandosi sui princìpi del 3-5-2 senza riuscire a cambare pelle. Come la partita richiedeva. Al di là della scelta dei singoli, responsabili anch'essi del disastro europeo, la monoliticità di Conte è stato un nodo irrisolvibile. Certo, mancava Vidal, il suo alfiere preferito. Ma tutti sono ben consapevoli che forse, anche col cileno in campo, poco sarebbe cambiato. La mancanza di qualità, necessaria per risolvere determinati match, non è stata sostituita dalle idee. Quelle che servivano per vincere una partita fondamentale. L'ingresso di Eriksen a 5' dalla fine è lì a dimostrare come la via intrapresa dal tecnico non abbia portato i frutti sperati.

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