INTER LAUTARO BLANCO - Sulla telenevola di mercato più calda del momento, quella che coinvolge Lautaro Martinez e lo sfrenato corteggiamento del Barcellona nei suoi confronti, ha parlato anche Victor Blanco, il Presidente del Racing Club de Avellaneda. Ovvero l'ex squadra, oltre che di Diego Milito, anche del Toro nerazzurro. Anzi proprio il club dal quale l'Inter lo ha prelevato 2 stagioni fa. Ecco le parole di Blanco rilasciate a La Gazzetta dello Sport.
"Io credo che se andrà al Barcellona sarà titolare in poco tempo. È un vincente nato, vive le sfide in modo totale e poi bisogna considerare che ha solamente 22 anni: rispetto a Suarez, che è un crack, ha questo vantaggio innegabile. Nel calcio i giovani pian piano iniziano a spingere fuori i più esperti. Secondo me è già pronto per il Barça. Lui è sempre stato sorprendente per la capacità di adattarsi e di salire di livello sempre. Quando è passato dalle giovanili alla prima squadra, quando è arrivato in Europa, anche con l’Argentina dopo poco era al centro della squadra. Magari avrà bisogno di qualche mese per adattarsi, ma questo succede a ogni giocatore".
"In passato Lautaro ha rifiutato anche squadre importanti, dicendo no prima al Real e poi all’Atletico Madrid, perché voleva fare la scelta migliore. Allora decise di restare con noi anche perché un altro idolo del Racing, Diego Milito, aveva scritto la storia del club. Oggi l’Inter mi sembra che sia la sua casa: deciderà nel modo giusto. È una sua decisione, se è convinto di dover fare il salto lo sa solo lui. Non è un ragazzo che agisce d’impulso, se è convinto sono sicuro che gli andrà bene. Se pensa di non essere ancora pronto allora resterà all’Inter".
"Perché Messi vuole Lautaro? È semplice: giocando insieme con l’Argentina ha visto che cosa sa fare. Lautaro è un goleador nato, un animale dentro l’area: per questo Leo lo vuole con sé. Uno scout ce lo segnalò, ma c’erano altri ragazzi che sembravano più forti. Alcuni si sono persi, altri si sono fermati alle serie inferiori. Lautaro ha fatto benissimo la cosa più difficile: è riuscito a salire l’ultimo gradino".
"Ho sempre avuto fiducia in lui: quando è passato in prima squadra con il Racing aveva davanti grandi giocatori ma si è imposto con personalità. Nell’Inter c’era Icardi, lui era appena arrivato: o giocavano con due “nueve” o la panchina non era da considerare un crimine. Poi ha dimostrato il suo valore".
"Questa stagione è stata fondamentale: Conte ha preso un diamante grezzo, che già brillava nel calcio sudamericano e ha finito di “pulirlo” rendendolo splendente. Il merito è di Lautaro e di chi gli sta intorno".