L'altalena di Hakimi: dalla partenza super alla doppia panchina nelle sfide importanti

1 Dicembre 2020
- Di
Redazione NR
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Tempo di lettura: 2 minuti

HAKIMI INTER - Nel tribolato avvio di stagione nerazzurro, ci sono giocatori che non hanno mai fatto mancare il loro apporto, come Barella e Lukaku. Poi ce ne sono altri che hanno deluso fin dall'inizio, come Eriksen - per il quale andrebbe comunque aperta una parentesi a parte dato lo scarso minutaggio - e Kolarov. Poi c'è un'altra schiera di interpreti, quelli altalenanti come Vidal e Lautaro Martinez. Una sottocategoria dell'ultimo gruppo - quella rappresentata da chi è partito benissimo per poi perdersi - è occupata da Achraf Hakimi. Il marocchino, devastante nelle prime uscite stagionali, si è incredibilmente perso strada facendo. Lo sciagurato retropassaggio ad Handanovic in quel di Valdebebas ha segnato per l'ex Dortmund il turning point di una stagione finora in chiaroscuro. Ma cosa è sucesso ad Hakimi? Il Corriere dello Sport oggi in edicola approfondisce la questione.

L'Inter aspetta il miglior Hakimi

Le difficoltà della squadra hanno certamente inciso nelle prestazioni del treno marocchino. La fase difensiva, deficitaria fino al muro eretto a Reggio Emilia sabato, ha evidenziato oltremodo le carenze del laterale africano. L'apporto in fase offensiva non è mai mancato, vero, ma le lacune lasciate sull'out destro in fase di ripiegamento difensivo sono state sanguinose. Al punto tale che, nell'urgenza di porre subito un freno all'emorragia, Conte contro il Sassuolo ha fatto accomodare in panchina Hakimi. Preferendogli Darmian, che per inciso è stato uno dei migliori in campo nella vittoria corsara del Mapei Stadium.

Hakimi, panchina anche contro il Gladbach

Anche stasera, nel decisivo match di Champions contro il Gladbach, Hakimi si accomoderà in panchina. Nessuna bocciatura definitiva per carità, ma l'equlibrio trovato sulla fascia destra con Darmian va ora preservato a tutti i costi. Il marocchino, come sottolineato anche da Conte in conferenza stampa, deve lavorare sulla fase difensiva se vuole (ri)conquistarsi il posto da titolare. Il tecnico salentino è ben consapevole di quanto possa dare Hakimi in termini di pericolistà offensiva, ma in questo momento la priorità si chiama equlibrio. Ci sarà tempo per godere delle scorribande di Maiconiana memoria nelle prossime partite...

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