Scudetto Inter, le 5 partite decisive per la seconda stella

28 Aprile 2024
- Di
Christian Gugliotta
Categorie:
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Tempo di lettura: 6 minuti

È fatta. L'Inter si laurea campione d'Italia per la ventesima volta nella sua storia, conquistando la seconda stella a ben 58 anni di distanza dalla prima. L'armata di Inzaghi ha dominato il campionato dall'inizio alla fine, vincendo lo Scudetto con ben cinque giornate di anticipo e facendolo nel modo più incredibile di tutti: nel derby contro i cugini del Milan. Andiamo a ripercorrere le cinque partite più simboliche e significative dello straordinario cammino compiuto dai nerazzurri in questa stagione

Scudetto Inter, le partite decisive per il titolo

4^ giornata, Inter - Milan 5-1: la lezione

All'annuncio del calendario per la stagione 2023/24, gli occhi di tutti i tifosi milanesi sono caduti sul match del quarto turno di campionato: il derby della Madonnina. Dopo tre giornate Inter e Milan guidano la classifica a punteggio pieno e la sensazione è che la stracittadina possa essere un test importante per capire il livello delle due squadre.
I nerazzurri partono subito forte e dopo cinque minuti è Mkhitaryan a stappare la sfida, girando in porta un tiro-cross di Dimarco arrivato al termine di una bella azione personale di Thuram. Il Diavolo cerca la reazione e sfiora il pareggio con Theo Hernandez, ma pochi minuti dopo è di nuovo l'Inter ad andare a segno con un capolavoro di Thuram di destro a giro sotto l'incrocio.

A inizio ripresa i rossoneri provano a fare la partita e al 57' riescono ad accorciare le distanze con Leao che, pescato da un filtrante di Giroud, infilza Sommer e porta il risultato sul 2-1. La rete del portoghese è solo un'illusione però, perché presto una vera e propria furia nerazzurra si abbatterà sulla squadra di Pioli.
Al 69' Lautaro Martinez controlla sulla sinistra un lancio di Calhanoglu, converge verso il centro e appoggia per l'accorrente Mkhitaryan, che trafigge nuovamente Maignan aiutato da una deviazione. Pochi minuti più tardi, il capitano nerazzurro viene steso da Theo nell'area di rigore milanista e l'arbitro concede il penalty, trasformato freddamente dall'ex della partita Hakan Calhanoglu. In pieno recupero c'è gloria anche per Frattesi, che spinge in porta un gran filtrante del solito Mkhitaryan e mette la parola fine al match. Risultato di 5-1 e quinto derby consecutivo vinto, una lezione che difficilmente i rossoneri dimenticheranno.

19^ giornata, Inter - Verona 2-1: la prova di forza

Dopo le prime 18 giornate le principali contendenti per il titolo sono chiare. Inter e Juventus sono davanti a tutte rispettivamente con 45 e 43 punti, con il Milan che prova a rimanere in scia a 36 e i campioni in carica del Napoli addirittura fuori dalla zona Europa. Per il primo match del 2024, i nerazzurri ospitano a San Siro un Verona in piena lotta per non retrocedere.

La gara si mette subito bene per la squadra di Inzaghi, che al 12' va avanti grazie a Lautaro Martinez, imbeccato in area di rigore da Mkhitaryan. Gli ospiti provano a rispondere, ma la difesa nerazzurra tiene botta e si va all'intervallo sul risultato di 1-0. Nella ripresa l'Inter va invano alla ricerca del raddoppio e al 74' subisce il gol del pareggio del subentrante Henry, bravo a girare in porta un cross teso di Duda. I nerazzurri si riversano in avanti per cercare il nuovo vantaggio e, dopo pochi minuti, Arnautovic toglie involontariamente dalla linea di porta una punizione di Dimarco che sarebbe entrata grazie al tocco di un difensore.

Nel finale di partita succede di tutto. A inizio recupero, l'attaccante austriaco non riesce a spingere dentro un pallone aereo con la porta completamente vuota, facendo disperare tutti gli interisti presenti. Poco più tardi, Dimarco mette in area un cross, che dopo essere stato deviato permette a Bastoni di calciare al volo, ma il difensore prende in pieno la traversa. Il pallone vacante arriva sul destro di Barella, che conclude di prima intenzione e trova la respinta di Montipò, ma il portiere non può fare nulla sul tap-in di Frattesi che fa letteralmente esplodere lo stadio.
Quando la sfida sembrerebbe già aver detto tutto, succede l'incredibile: Darmian interviene in ritardo su Magnani nell'area nerazzurra e dopo un check al Var l'arbitro assegna il calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Henry, ma il francese viene tradito dalla tensione e centra il palo. È grande festa a San Siro, la squadra di Inzaghi si porta a casa i tre punti al termine di una partita folle, dando una grande prova di forza, una prova da Pazza Inter.

22^ giornata, Fiorentina - Inter 0-1: il sorpasso

Nel turno numero 22 di Serie A, l'Inter va al Franchi per vedersela con la Fiorentina di Italiano. La sfida è cruciale, perché nonostante l'impegno ancora da recuperare contro l'Atalanta, i nerazzurri potrebbero prendersi la vetta della classifica, grazie anche al pareggio della Juventus contro l'Empoli andato in scena il giorno prima.
Inizia il match e dopo 14 minuti Thuram scappa sulla destra per poi servire in area Carlos Augusto che deve solo spingere in rete, ma un intervento miracoloso di Faraoni gli nega il gol. Sul calcio d'angolo successivo però, Lautaro Martinez anticipa tutti sul primo palo, girando in porta per la rete dello 0-1. Qualche minuto dopo sui piedi Frattesi capita il pallone del raddoppio, ma l'ex Sassuolo calcia centrale trovando la parata di Terracciano. La Viola non ci sta e sul ribaltamento di fronte Faraoni mette in area un cross che arriva sui piedi di Bonaventura; il centrocampista controlla e calcia in porta, ma Sommer si supera e respinge.

Il secondo tempo si apre con una clamorosa occasione capitata sui piedi di Parisi, che sfiora il pareggio con un gran sinistro da fuori. L'Inter va in difficoltà sotto gli attacchi della Fiorentina e rischia molto quando Nzola riesce a controllare un lancio di Martinez Quarta e a girarsi in area, ma il tiro del centravanti viene deviato da Pavard, che facilita la parata del proprio estremo difensore.
Appena tre minuti più tardi, Sommer interviene su un pallone aereo all'interno dell'area nerazzurra, andandosi a scontrare con Nzola dopo aver preso la sfera con il pugno. Il direttore di gara viene richiamato per un on-field review e decide di assegnare un calcio di rigore ai padroni di casa tra le proteste interiste. Dagli 11 metri va Nico Gonzalez che fa partire un mancino debole e centrale, troppo facile da bloccare per il portiere svizzero. L'Inter ottiene i tre punti e sorpassa la Juventus, prendendosi il primo posto in solitaria.

23^ giornata, Inter - Juventus: la fuga

Ottenuta la vetta, i nerazzurri si ritrovano ad un crocevia fondamentale per la corsa al titolo. A San Siro si presenta la Juventus, per una sfida che se già di per sé è tra due rivali storiche, assume un peso specifico ancora più elevato vista la classifica, con i bianconeri che si trovano ad una sola lunghezza di distanza dal primo posto.
L'inizio di gara è abbastanza equilibrato, con le squadre che faticano a produrre occasioni da gol. La prima opportunità ce l'hanno i nerazzurri al 25', quando Calhanoglu taglia il campo con un filtrante sensazionale per Dimarco, che serve Thuram al centro dell'area di rigore; il francese perde l'attimo per il tiro e da a Bremer l'opportunità di intervenire. L'Inter continua ad affacciarsi in avanti e dieci minuti più tardi Barella scava un pallone in area per Pavard, che gira al volo verso la porta trovando l'autogol di Gatti, propiziato anche dalla pressione di Thuram. È 1-0 all'intervallo.

Al 12' della ripresa Calhanoglu sfiora il raddoppio, con una conclusione di collo pieno che si spegne sul palo. La Juve prova a reagire, prima con una rovesciata di Vlahovic, terminata alta, e poi con un gran destro da fuori di Gatti finito a un passo dall'angolino, ma a rendersi più pericolosi sono sempre i padroni di casa. Szczęsny si supera due volte: al 70' su una conclusione al volo da pochi passi di Barella e qualche minuto più tardi su un tiro di Arnautovic a botta sicura, tenendo in vita i suoi con due miracoli. Alla fine i bianconeri cadono sotto i colpi della squadra di Inzaghi, che ottiene un successo fondamentale per iniziare la sua fuga verso il titolo.

33^ giornata, Milan - Inter: la seconda stella

A cinque giornate dalla fine la storia potrebbe essere scritta. Non è mai successo in Serie A che una squadra vincesse lo Scudetto nel derby e per ottenere la certezza aritmetica l'Inter dovrebbe battere il Milan davanti al pubblico rossonero. Si tratterebbe della ciliegina sulla torta di un cammino praticamente perfetto e da entrambe le parti si percepisce l'importanza di quello che potrebbe essere un giorno memorabile, nel bene o nel male. Dopo i primi minuti di tensione, le due squadre escono allo scoperto e provano a crearsi delle chance, senza farsi del male.

Al 18' è Acerbi a sbloccare il risultato, spingendo in rete con la testa una spizzata di Pavard arrivata su calcio d'angolo di Dimarco. Poco dopo, Lautaro tira alto da ottima posizione il pallone del 2-0 e Leao prova ad accendersi, ma spara centrale una conclusione ravvicinata. La partita si stappa e al 38' Thuram riceve in area da Barella e apre di prima con il destro, con il suo piattone che termina di poco largo. La risposta del Milan non si fa attendere, con Musah che serve al centro Calabria per la conclusione di prima intenzione, ma una straordinaria risposta di Sommer gli nega il pari. Sul ribaltamento di fronte poi, è Maignan a dire di no a Mkhitaryan, che aveva raccolto un pallone vacante nell'area rossonera, concludendo forte ma senza angolare.

Quattro minuti dopo il ritorno in campo dall'intervallo, ecco che Thuram manda in estasi tutti i tifosi interisti presenti a San Siro, trafiggendo sul primo palo il portiere rossonero con una potente rasoiata di destro dal limite. L'Inter abbassa il baricentro e prova a gestire il gioco, ma all'80' Tomori accorcia le distanze incornando un pallone precedentemente respinto da Sommer sul palo, dando false speranze ai supporters rossoneri. Il finale di partita è estremamente nervoso, ricco di colpi proibiti e tre cartellini rossi, sventolati nei confronti di Theo Hernandez, Dumfries e Calabria. Al triplice fischio può esplodere tutta la gioia del popolo nerazzurro. L'Inter si laurea campione d'Italia per la ventesima volta, guadagnando la tanto agognata seconda stella e scrivendo l'ennesima pagina di una storia gloriosa!

Christian Gugliotta

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