INTER PAGELLONE 2023 - Un anno intenso il 2023 dell'Inter. Parafrasando uno dei migliori attaccanti transitati dal nostro campionato, ovvero Gonzalo Higuain, si potrebbe riassumere il tutto con l'espressione "è stata una montagna russa". Omettiamo il noto incipit di questa massima. In effetti, il 2776° anno Ab Urbe Condita è stato un continuo sali e scendi per gli uomini in maglia nerazzurra, i quali, in pieno stile "Pazza Inter", hanno alternato incredibili ascese a rapide ed inspiegabili picchiate.
In uno stesso giro terrestre - giusto per fare un esempio - abbiamo assistito alla quasi impresa in finale di Champions League da parte di una formazione che, giusto qualche mese prima, aveva perso rovinosamente in casa di uno Spezia poi retrocesso. Due trofei in bacheca nonostante le 12 sconfitte stagionali in Serie A. E tutto questo solo da gennaio a giugno. Da fine agosto fino alla conclusione dell'anno solare, invece, la musica è notevolmente cambiata, visto che gli uomini di Simone Inzaghi hanno concluso in testa il girone d'andata della stagione 2023/2024 con perentoria decisione. Prima di stappare lo spumante e brindare all'arrivo del nuovo anno, non possiamo esimerci dallo stilare un adeguato pagellone di questa annata così strampalata.
Onana: il percorso in nerazzurro del portiere camerunese è durato appena un anno, risultato comunque sufficiente per entrare nei cuori del tifo interista. Presenza costante, affidabile ed esplosiva, il classe 1996 ha contribuito in maniera determinante al percorso dei milanesi nella massima competizione europea, diventando il primo portiere della storia del Biscione a mantenere la porta inviolata per almeno 8 apparizioni nel trofeo continentale. Pantera.
Top seconda metà del 2023
Sommer: accolto in maniera piuttosto fredda come successore di Onana, lo svizzero è stato forse la miglior sorpresa di questa prima parte di stagione. Meno appariscente del predecessore, ma non per questo meno efficace, l'esperto portiere svizzero ha sin qui raccolto 15 "bonus imbattibilità" su un totale di 23 partite da lui disputate. Saracinesca.
Flop prima metà del 2023
Nessuno
Flop seconda metà del 2023
Nessuno
DIFENSORI
Top prima metà del 2023
Acerbi: la maggior parte dei sostenitori nerazzurri si sarà dovuta cospargere il capo di cenere. Giunto sul Naviglio nell'assolutamente ingiustificato malumore collettivo, l'arcigno difensore lombardo è assurto al ruolo di assoluto protagonista della difesa a 3 interista, strappando col tempo ampi consensi anche dai criticoni più ostinati. Mai una partita sbagliata e atteggiamento sempre positivo. Granitico.
Darmian: ogni squadra vorrebbe avere un giocatore come "D'Artarmian". Professionista esemplare, duttile, esperto e dalle qualità invidiabili. Dove lo metti gioca. Dovunque egli giochi fa bene. Adattato stabilmente al ruolo di braccetto destro viste le vicissitudini legate alla questione Skriniar, nessuno tra i tifosi neroblù - col senno del poi - sembra ricordare con rammarico l'assenza dello slovacco. Principesco.
Top seconda metà del 2023
Darmian: a riconferma di quanto detto poc'anzi, le sagge prestazioni del terzino rescaldinese si sono mantenute su livelli altissimi. La diretta conseguenza di questa piacevole consuetudine non poteva che essere un meritatissimo rinnovo. Saggio.
Dimarco: il trenino di Calvairate ha finalmente realizzato il sogno che tanto cullava da bambino, ovvero essere titolare inamovibile della sua squadra del cuore e della Nazionale italiana. Il mancino di "Dimash" è perennemente caldo ed educato, tanto da aver catturato, anche a suon di sgroppate sulla fascia, le attenzioni e la simpatia di una mai sufficientemente corteggiata fanciulla denominata "palla". Conquistatore.
Flop prima metà del 2023
Skriniar: nella vita di un professionista è giusto che venga data la priorità agli interessi. Ciò non toglie che ci sia modo e modo di affrontare determinate casistiche. Il difensore slovacco, apparso piuttosto fumoso nelle sue poche apparizioni in questa balorda annata, non ha certamente riservato un trattamento granché favorevole al club che - di fatto - lo ha reso grande. Dal canto suo, il popolo nerazzurro, visto il rendimento dell'amato Darmian, non sembra essersene crucciato più di tanto. Adieu.
de Vrij: forse il più in difficoltà del reparto arretrato nella prima metà dell'anno. Per quanto sarebbe esagerato parlare di (Medius) Annus Horribilis, il difensore olandese non ha saputo dare continuità alle ottime prestazioni degli anni passati, forse perché oscurato dal bagliore del sorprendente Acerbi. Opaco.
Flop seconda metà del 2023
Nessuno
CENTROCAMPISTI
Top prima metà del 2023
Barella: il rendimento della prima parte dell'anno solare dimostra come, se in condizione, il sardo ha pochi eguali nel mondo e ancor meno in Italia. Riscopertosi in versione goleador al punto da stabilire il suo record personale di marcature stagionali (9 di cui 3 in Champions League), il classe 1997 è risultato uno degli elementi cardine del dinamico e sempre performante centrocampo meneghino. Motorino.
Calhanoglu: maestria e precisione sono i due diktat che animano lo stile di gioco del turco. Completamente calatosi nel ruolo di mezzala di puro stampo inzaghiano, il classe 1994 si è rivelato un utile supporto al regista principe dello scacchiere nerazzurro - ovvero Brozovic - senza mai risultare invadente o "di troppo" rispetto all'operato del croato, anzi. Risorsa.
Top seconda metà del 2023
Calhanoglu: perso Brozovic, l'ex Milan si è dovuto nuovamente reinventare in una nuova posizione, ovvero quella di regista puro. Risultato: ogni azione che passa dai suoi piedi sprizza l'eleganza armoniosa delle migliori composizioni musicali di epoca ottocentesca. A questo si aggiunge una ritrovata continuità in fase realizzativa grazie alla definitiva promozione a primo rigorista. Artista.
Mkhitaryan: certi giocatori sono come il vino, ovvero che più invecchiano più diventano gradevoli. A questo proposito, la classe dell'armeno è una delizia per il palato e per gli occhi. Sempre dinamico nonostante l'età non più florida, l'ex Roma unisce con grande costanza qualità, esperienza e assoluta duttilità, elementi sovente risultati utili alla causa interista. Lambrusco.
Flop prima metà del 2023
Gagliardini: un pesce fuor d'acqua. Negli ultimi frammenti della sua avventura interista, il centrocampista bergamasco non è riuscito a raccogliere grandi apprezzamenti né dai tifosi né dagli addetti ai lavori, generando perlopiù una crescente insofferenza nei suoi riguardi viste soprattutto le qualità tecnico-tattiche nettamente inferiori a quelle dei compagni di reparto. Zavorra.
Asllani: essere catapultati dall'oggi al domani da una realtà modesta come quella di Empoli all'imponenza di San Siro non è di certo una passeggiata. A maggior ragione se si considera come la sua carriera da professionista non goda di un gran numero di gettoni. Il giovane albanese, tuttavia, è risultato troppo spesso avulso dai tatticismi lombardi, conseguenza diretta di una ancora troppo evidente inesperienza. Acerbo.
Flop seconda metà del 2023
Klaassen: da uno della sua invidiabile esperienza internazionale era lecito aspettarsi di più. A onor del vero, l'olandese non ha avuto troppe possibilità per far valere i suoi anni da faticatore di centrocampo, ragion per cui, più che di un flop, potremmo parlare di un giudizio sospeso. Rimandato.
Asllani: gira e rigira, il giudizio per il giovane albanese fatica ad essere sufficiente. Emergere in un centrocampo così consolidato e spontaneo negli automatismi è impresa realmente ardua. Il numero di apparizioni del classe 2002 è decisamente superiore rispetto alla scorsa stagione, sebbene la timidezza del mediano Kuq e zinjte la faccia ancora da padrona. Timido.
ATTACCANTI
Top prima metà del 2023
Lautaro Martinez: la vera punta di diamante dell'attacco milanese. L'argentino ha completato in maniera - quasi - definitiva la sua evoluzione da grande giocatore a campione. In questa annata ha migliorato sensibilmente il suo cinismo sotto-porta, le sue doti di leadership e la sua capacità di sapersi caricare la squadra sulle spalle. Un giocatore sempre più maturo e determinante. Completo.
Dzeko: ad avercene di giocatori così a quell'età. Il "cigno di Sarajevo" non sarà stato particolarmente prodigo di reti nella seconda parte della scorsa stagione (appena 5 gol nel 2023), ma un attaccante moderno, intelligente ed esperto come il bosniaco non deve necessariamente essere elogiato unicamente per il numero di gol. Il suo contributo l'ha fornito eccome. Forse in maniera più oscura, ma non per questo meno efficace. Prezioso.
Top seconda metà del 2023
Lautaro Martinez: le statistiche precedono la sua fama. In 23 partite ha realizzato 17 gol e ha fornito 2 assist. Ci sembra un motivo sufficientemente esaustivo per riconfermarlo tra i top. Killer.
Thuram: se ci fossimo basati solo sulle prestazioni del precampionato ci saremmo dovuti mettere le mani nei capelli. Quando il gioco si è fatto serio, invece, il francese ha iniziato a essere dominante. Il figlio d'arte ha velocità, forza fisica, capacità di svariare su tutto il fronte offensivo, un'assoluta connessione con il compagno di reparto argentino e statistiche nient'affatto comuni per un esordiente in un calcio tattico e complicato come quello italiano (8 gol e 5 assist in 24 gare). Pagato meno di una goleador, il classe 1997 ha tutto per diventare un vero crack. Starà a lui confermare le aspettative. Bestiale.
Flop prima metà del 2023
Correa: forse i 30 milioni di euro peggio spesi nella storia dell'Inter (ma potremmo discuterne). Tra un infortunio e l'altro, il Tucu non è stato mai realmente utile a livello di rendimento. Spesso spaesato e forse rassegnato ai mugugni - a volte ingenerosi - del pubblico di San Siro, l'argentino si è reso autore di un unico gol - di pregevole fattura - in tutta una metà di stagione. Troppo poco per incidere positivamente in un ambiente di tal calibro. Bocciato.
Lukaku: un vecchio detto recita "a volte ritornano". Non sempre, tuttavia, le minestre riscaldate portano i frutti sperati. Tutto sommato, le statistiche del gigante belga nell'annata milanese sarebbero anche positive, a maggior ragione se si considera il grave infortunio che l'ha tenuto fuori per un numero non irrilevante di partite. Al netto di questo, Big Rom è mancato nel momento cardine della stagione, ovvero quella finale di Champions League dove - al posto sbagliato nel momento sbagliato - ha letteralmente parato il colpo a botta sicura di Dimarco. L'ex Chelsea sperava di essere titolare indiscusso, ma la maggiore esperienza ed il carisma del più stagionato Dzeko hanno mandato in fumo i suoi piani. A distruggere definitivamente il rapporto tra lui e i sostenitori del Biscione è stato l'ormai noto epilogo controverso. Capriccioso.
Flop seconda metà del 2023
Sanchez: i colpi li ha sempre avuti e sempre li avrà, ma in questa stagione sembrano essere svaniti di colpo la magia ed il talento di un mostro sacro come El Nino Maravilla. Similmente a Lukaku, il ritorno alla Beneamata del cileno non ha dato la svolta sperata dalla dirigenza, la quale mirava ad affidare il ruolo di riserva di lusso ad un elemento già transitato da questa tipologia d'ambiente e per questo - almeno in teoria - già pronto all'uso. Desaparecido.
Arnautovic: all'austro-serbo non è certo andata meglio. Ritrasferitosi all'ombra del Duomo dopo una fugace apparizione nel 2009-2010, il classe 1989 comincia bene la stagione fornendo un assist a Lautaro nell'esordio contro il Monza. Da lì in poi - anche a causa di un guaio muscolare che lo tiene lontano dal campo per quasi due mesi - solo una rete in Champions League. Va comunque sottolineato che l'ultimo assist servito a Barella nella recente gara casalinga contro il Lecce è un autentico colpo di genio. Meno di una settimana dopo, il primo gol in Serie A con i colori meneghini. Che sia l'inizio di una possibile riscossa? Perseveranza.
ALLENATORE
Inzaghi: e ora veniamo al mister, forse il più difficile da valutare in tutto lo scacchiere poiché troppo impari il confronto tra prima metà dell'anno e seconda frazione dello stesso. Sotto il primo aspetto, infatti, non può passare in secondo piano il netto contrasto tra rendimento in campionato (concluso al terzo posto ma con 12 sconfitte all'attivo) e nelle coppe (vittoria in Coppa Italia e Supercoppa e finale di Champions League); dall'altro lato, la conduzione della prima metà della stagione 2023/2024 è pressoché perfetta (con la sola precoce eliminazione in Coppa Italia a macchiare parzialmente il candido percorso). Nella scorsa stagione, competere con un Napoli in stato di grazia era francamente impossibile, ragion per cui - col senno del poi - il bilancio a livello di risultati si potrebbe comunque considerare soddisfacente. Dati per assodati questi passaggi, il voto per l'ex tecnico della Lazio supera la sufficienza. Al netto di questo, il piacentino e i suoi adepti sono chiamati a confermarsi nella seconda parte di stagione, visto che la seconda stella non può - e non deve - aspettare in eterno per essere raggiunta. Demoniaco.