INTER SOMMER RENDIMENTO - Se tornassimo indietro di qualche mese e ci dovessimo mettere in testa di intervistare a campione i tifosi dell'Inter incontrati sul nostro cammino, difficilmente troveremmo anche solo uno di loro che non storcerebbe il naso all'idea di passare da un beniamino giovane e futuribile come Andrè Onana ad un esperto ma piuttosto attempato lavoratore come Yann Sommer. Eppure, l'irrinunciabile offerta fatta recapitare dal Manchester United e una serie di imprevisti circa la sostituzione del camerunese hanno obbligato la dirigenza nerazzurra a fare di necessità virtù e virare con forza verso il portiere svizzero.
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All'inizio del mercato, quando ormai si respirava in maniera cristallina la consapevolezza che Onana si sarebbe preparato lo zaino in direzione Regno Unito, i dirigenti meneghini si sono rimboccati le maniche alla ricerca di un degno sostituto del classe 1996, tanto acclamato dal tifo interista. Di conseguenza, una delle maggiori difficoltà incontrate dalla società era quella di approcciarsi ad un profilo ugualmente carismatico ed efficace. Il furor di popolo incitava a gran voce il nome di Guglielmo Vicario, assoluto mattatore in quel di Empoli. Purtroppo per i nerazzurri, la maggiore - e più immediata - disponibilità economica del Tottenham ha obbligato a rimuove il nome del friulano dalla lista. Altri profili sondati - come Carnesecchi e Mamardashvili - non sembrano convincere del tutto i lombardi, i quali, forti degli ottimi rapporti con i tedeschi del Bayern Monaco, riescono a strappare per circa 6 milioni le prestazioni e l'esperienza pluriennale del portiere elvetico.
Ufficializzato il colpo, i tifosi dell'Inter manifestano una certa diffidenza nei confronti di questa operazione, ritenuta dai più come una netta involuzione. In primis, per questioni anagrafiche (Sommer - nato nel 1988 - è infatti di 8 anni più anziano del predecessore); in secondo luogo, per ragioni fisiche (è alto appena 1,83 cm, stazza inusualmente ridotta per un estremo difensore); infine, per ragioni tecnico-tattiche, essendo considerato meno capace con i piedi, nell'impostazione del gioco e nella protezione dell'intera area di rigore. Anche in vista dei costi contenuti, il pensiero comune è che l'acquisto del giocatore rossocrociato sia una soluzione di transito, volta a "coprire il buco" in vista di un investimento più dispendioso.
Assolutamente non curante di queste premesse, l'ex Borussia Monchengladbach veste la maglia numero 1 - appartenuta fino a pochi mesi prima all'ex capitano Samir Handanovic - e si piazza tra i pali. Nonostante l'evidente differenza tecnica con Onana, l'elvetico inizia la stagione mostrando il proprio stile di gioco, basato su una grande esplosività e ad una prontezza di riflessi non affatto comune per un giocatore della sua età. Il diretto interessato attribuirà questa sua caratterista ad un particolare tipo di occhiali con cui si allena, progettati specificatamente per migliorare la reattività. A questo, si aggiunge anche una discreta capacità nel gioco coi piedi, forgiata nei suoi anni giovanili in cui giocava da terzino destro. Risultato? Sommer è sin qui autore di 10 clean sheets in campionato e 3 in Champions League, per un totale personale di appena 9 reti subite in 20 partite totali disputate. Una vera e propria "saracinesca" o, se preferite, un vero e proprio "tappabuchi".
CARLO ALBERTO GAMBA
