INTER INZAGHI SERIE A - La sfida che ha accettato Simone Inzaghi quando ha scelto di diventare tecnico dell'Inter non è di quelle banali. Sì, certo, la rosa è quella che ha conquistato il titolo appena due mesi fa dominando il campionato, ma da allora, oltre alla dolorosa partenza di Achraf Hakimi, sono spuntate tutte le difficoltà economico-finanziarie della gestione Suning. Mettiamoci pure la dolorosa rinuncia, a tempo indeterminato, a Christian Eriksen. Oltre al mercato creativo - l'unico che può mettere in piedi la società nerazzurra al momento - c'è la pesante erdità di Antonio Conte. Un tecnico che ha spremuto - ma con frutto - la rosa portandola all'eccellenza dei risultati. Per lo meno in campionato. Ebbene l'allenatore laziale sta ora impostando il lavoro su basi completamente differenti. È cambiata la metodologia di lavoro, è aumentato il dialogo col gruppo, ad anche a livello tattico le variazioni sono già percepibili.
Simone ha deciso che il suo tratto distintivo - la discontinuità rispetto alla precedente gestione - unito alla sua grande motivazione per il salto in un top club con ambizioni europee, saranno le armi da utilizzare per vincere la sfida con una concorrenza che quest'anno si è fatta clamorosa. Da Max Allegri a José Mourinho a Luciano Spalletti passando per il suo erede alla Lazio Sarri, fino ad arrivare a Pioli e senza dimenticare il validissimo Gian Piero Gasperini, il dado della battaglia tra gl allenatori è tratto. Inzaghi mette in campo quello che ha: replicare il modello Lazio con una rosa molto più forte e con tanti ricambi all'altezza.