ANTONIO CONTE INTER RASSEGNA STAMPA - Che Antonio Conte abbia un carattere fumantino, lo si sa. Che sia un perfezionista che pretende il massimo non solo da se stesso, ma anche dal datore di lavoro che deve metterlo in condizione di poter tirare fuori il meglio da ogni situazione, pure. Scorrendo all'indietro la carriera del tecnico salentino, come ha fatto La Gazzetta dello Sport in edicola stamattina, anche quelli con poca memoria possono rivivere tutti gli sfoghi del Conte allenatore: contro la società, i giornalisti, e persino gli stessi tifosi, definiti in quel di Siena (2010) "gufi che non volevano che la squadra salisse in Serie A". Ecco una breve carrellata dell'Antonio Furioso.
A Bari, nel 2007, Conte centra la salvezza in B ed ottiene la promozione in A: risolve poi il contratto appena rinnovato per divergenze sul mercato. Successivamente a Bergamo entra in contrasto con Cristiano Doni, uno dei leader dello spogliatoio, accusato di scarso impegno. se la prende anche con la società, rea di non averlo protetto, e si dimette. Nel 2010 a Siena va in onda un vero e proprio show contro i giornalisti e, come già detto, contro gli stessi tifosi senese. Alla Juve, alla quale Conte aveva riservato parole al veleno ai tempi della mancata salvezza dell'Arezzo in Serie B nel 2006-07, sembra andare tutto bene fino a quando a stagione già in corso, nel 2014, si dimette a favore di Allegri. Celebre la frase contro la società bianconera, che "vorrebbe mangiare in ristoranti da 100 euro entrando con 10 euro in tasca". Anche a Londra, al Chelsea, non va meglio: qui ci sarà addirittura una causa legale intentata contro il patron Abramovich, che non gli aveva pagato l'indennizzo dopo la rottura. Conte vincerà il ricorso in tribunale.