Cruz: "Lautaro insostituibile, che coppia io e Ibra"

24 Aprile 2020
- di
Simone Togna
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Tempo di lettura: 2 minuti

CRUZ LAUTARO INSOSTITUIBILE - Julio Cruz, intervistato da Sky Sport, ripercorre le tappe all'Inter. E consiglia i nerazzurri: "Non cedete Lautaro".

I gol alla Juve

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Getty Images

"Credo che la rete che ho sentito di più sia stata la punizione al Delle Alpi, il mio primo gol con l’Inter. Nessuno si aspettava calciassi così ma anche  perché sapevo che quella settimana i tifosi volevano tanto vincere, erano undici anni che non vincevamo a Torino. Anche se poi ne ho fatti altri, quello è stato il più bello".

Gruppo argentino

"Per la lingua molto, ci sono tante cose che oggi è bello ricordare. Tanti criticavano Moratti perché dicevano che c’erano troppo argentini e sudamericani che non vincevamo mai niente. La verità è che quando abbiamo cominciato a vincere, e con Mancini abbiamo fatto un gran lavoro, lui è stato molto orgoglioso per quello che abbiamo fatto. Eravamo nove, dieci argentini, l’unico italiano era Toldo".

Per Cruz Lautaro non si tocca: "Insostituibile"

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"Io credo e spero che Lautaro non vada via, me lo auguro perché è un grandissimo giocatore e lo sta dimostrando. Mi dispiacerebbe se andasse da un'altra parte e l’Inter è una grande società ed è in grado di tenerlo. Se dovesse andare via sarebbe una sua scelta ma ad oggi non vedo un altro giocatore che possa affiancare Lukaku come lui perché è davvero un gran giocatore".

Messi e l'Inter

"Guardando un po’ tutta la situazione mi sembra difficile che Messi lasci il Barcellona. È arrivato lì a 13-14 anni, non penso possa e voglia lasciare i blaugrana dopo tutto quello che ha fatto e costruito lì".

Che coppia Cruz-Ibra

"Il mio compagno d'attacco preferito è stato Ibrahimovic, anche con Crespo mi sono trovato bene, ma con Zlatan eravamo fisicamente simili e ci trovavamo benissimo, infatti è stato un anno in cui segnavamo tanto. Anche con il Chino mi trovavo molto bene".

Nessun rimpianto post Triplete

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"Io l'ho sempre detto, si fanno sempre delle scelte e io ho sempre detto a Massimo, che voleva che rimanessi, che non mi sentivo di farlo. Non mi sentivo più parte di quella squadra, quella di Mou. Lui mi diceva che mi avrebbe voluto ma io non me la sentivo più. Sono stato molto felice di quello che hanno vinto, del gran lavoro che hanno fatto e di quel Triplete bellissimo che aspettavano tutti da tanto tempo. Però la vita è questa e io devo ringraziare il calcio che ho fatto e non rimpiango niente. Sono stato graziato dalla vita per aver giocato a calcio e aver vissuto grandi cose ovunque io sia andato". 

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