CORONAVIRUS MALAGÒ – Certamente Giovanni Malagò, il Presidente del CONI, non è uno che si nasconde. Già protagonista, prima dell‘emanazione dell’ultimo Decreto del Governo, di taglienti dichiarazioni a proposito della necessità di fermare lo sport italiano – intenzioni poi confermate dalla delibera del CONI, ndr – il numero uno dello sport italiano ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport. In cui ribadisce l’importanza della salute rispetto allo svago, e al business, legati al calcio. Ecco le sue parole.
"Abituarsi a questa assenza è un problema per tanti. Ma questo è marginale, ed è persino riduttiva questa parola rispetto a quello che stiamo vivendo. Proviamo quasi vergogna a occuparci di tutto questo. Ora ci sono altre emergenze, altri problemi, altre situazioni, e ci sono da rispettare tutte le indicazioni che possono aiutare a fermare il virus. Conte e Spadafora si sono dimostrati sensibili anche rispetto alla necessità di rispettare gli impegni internazionali delle nostre squadre. Sono certo che questo stop servirà al mondo del calcio per cambiare. Questa cosa provocherà nella coscienza delle persone una convinzione: ci sono cose più importanti del calcio".
"La Serie A rischia di non essere portata a termine? Si deve andare per gradi. Non ci sono risposte in questo momento, arriveranno tra qualche settimana. Tutte le federazioni, non solo il calcio, hanno il problema del contatto tra le persone. Sia calciatori, che rugbisti e judoka troveranno modo di allenarsi con la presenza del medico sociale".
"Non so se Euro2020 ed Olimpiadi saranno rimandati. Sono decisioni che spettano alle Federazioni internazionali. Credo si stia prendendo tempo e dobbiamo fare il tifo perché le cose cambino in meglio. Le Olimpiadi? Non sono la cosa più importante, ma si tratta di un evento simbolicamente molto significativo. Sarebbe bello se fossero un vero spartiacque, se dimostrassero che il mondo può ripartire. Il Cio lavora per questo".