INTER CONTE MODULO - L'anno scorso l'Inter di Antonio Conte, trascinata dalla vena realizzativa della coppia Lukaku-Lautaro, è andata in gol 113 volte. La ragguardevole media di 2,1 gol a partita non è stata però sufficiente a primeggiare in campionato e in Europa. Tante volte, anche ai tempi della sua esperienza sulla panchina juventina, è stato rimproverato a Conte di non adottare la filosofia europea del "giocare a chi segna di più": motivo per il quale, secondo molti addetti ai lavori, le sue squadre non riescono a vincere nulla in campo continentale. In realtà già nella fase finale della scorsa Europa League, tali critiche sono state abbondantemente messe a tacere. L''Inter è arrivata ad un passo dalla vittoria finale, soccombendo solo davanti al più tecnico Siviglia. Quest'anno, a giudicare dalle prime partite, la musica sembra diversa. La Gazzetta dello Sport approfondisce così l'argomento.
Il quotidiano milanese sottolinea come la presenza ormai fissa del trequartista stia limitando gli scambi stretti tra Lukaku e Lautaro, garantendo però ai due un maggior numero di occasioni da convertire in gol. Hakimi sulla fascia destra è assolutamente un attaccante aggiunto, capace di sfornare assist con grande facilità. Gli inserimenti di Barella e Sensi e la ritrovata vena di Gagliardini assicurano una pericolosità costante dell'undici nerazzurro al di là della LuLa. Il cambio di filosofia è stato evidente già dalle prime due uscite. Contro la Fiorentina il tecnico ha schierato due terzini - D'Ambrosio e Kolarov, ndr - come centrali di difesa. L'obiettivo è quello di spingere da dietro per essere più pericolosi davanti. In fase d'attacco alcune volte è sembrato di scorgere un principio di 3-2-1-4 che non esisterebbe nemmeno come modulo certificato. Ma che verosimilmente rispecchia bene la nuova filosofia di Conte. Tutti all'attacco, per fare un gol in più degli avversari. Le difese avversarie sono pronte a tremare...
