INTER CONDÒ MAROTTA - Nel suo editoriale sul quotidiano Repubblica, Paolo Condò, già ospite fisso di Sky Sport nelle serate di Champions League, ha analizzato il passo forse decisivo dell'Inter verso lo Scudetto, rendendo merito allo staff tecnico e ai dirigenti per il percorso intrapreso. Degne di interesse anche alcune considerazioni fatte sulla figura di Giuseppe Marotta. Ecco le sue parole.
"Anche se la partecipazione di Antonio Conte alle feste in campo dei suoi giocatori è diventata abituale, quella di ieri, dopo la nuova rete decisiva di Matteo Darmian, aveva qualcosa di definitivo. Sul fatto che l'Inter vincerà lo Scudetto non è lecito dubitare da inizio aprile. Ora non è nemmeno più questione di scaramanzia e di gufi. L'Inter ha ormai chiuso la serie di Scudetti più lunga della storia italiana, i nove della Juventus. E basterebbe l'enormità della rivale spodestata per dare la corretta dimensione dell'impresa".
"La repentina crisi della proprietà Suning ha aggiunto difficoltà collaterali. Perché è evidente che Conte da una parte e i dirigenti in loco dall'altra si sono trovati a gestire una situazione potenzialmente esplosiva. Se dalla squadra non è uscito all'esterno un lamento — che pure internamente ci sarà stato — il merito è loro. È anche per questo motivo che ieri ha colpito il disagio di Beppe Marotta, da tempo e per distacco il miglior dirigente italiano, nel tenere assieme la giusta diagnosi sul difficilissimo momento economico del calcio e la fuga in avanti chiaramente sbagliata della Super League, il cui effetto è stato un avvelenamento dei pozzi dal quale chissà quando ci libereremo".
