Cagliari, Nainggolan: "Alla Juve direi no. Rimpianti per la mia esperienza all'Inter: potevo dare di più". Poi su Conte dice che...

26 Aprile 2020
- Di
Redazione NR
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Tempo di lettura: 2 minuti

NAINGGOLAN INTER JUVENTUS - Radja Nainggolan, tecnicamente un giocatore del Cagliari ma ancora di proprietà dell'Inter, si è raccontato in una diretta Instagram. Ecco le sue parole, che spaziano dalla coinvolgente esperienza alla Roma, club a cui è ancora legato, ai rimpianti per non aver dato di più in maglia nerazzurra. E poi sul mancato trasferimento alla Juventus, club al quale ancora oggi direbbe di no.

Nainggolan e il suo periodo all'Inter

"Sono andato via dalla Roma per rispettare me stesso. Mi hanno fatto delle cose dietro alle spalle e per come sono fatto io non sarei riuscito neanche a salutarlo. Visto che questa persona voleva andassi via ho scelto di andare via dove volevo. Ho scelto io di andare all’Inter, non volevo cambiare Paese e avevano Spalletti con cui avevo fatto bene alla Roma. La scelta è stata facile anche per lui. E’ stato facile scegliere. I tifosi dell’Inter mi sono stati sempre vicini e sono un bel tifo, ma i primi tre quattro mesi ero più triste di aver lasciato la Roma che felice di essere arrivato all’Inter. Poi è iniziata male. Sono dovuto star fermo per infortunio. Poi prima da titolare e gol ma le prestazioni in sé non sono state continue. Forse non ero me stesso, forse per colpa mia. Non lo so spiegare, è stata la prima volta in cui ho pensato di me che potevo dare di più".

Nainggolan e il suo rapporto con la Juventus

"Il gol contro di loro una liberazione personale. Ma spesso in casa con la maglia della Roma li abbiamo battuti. Non odio nessuno. La cosa che mi ha sempre dato fastidio è che quando una persona non si sente di andare a giocare in un club può non andarci. Non perché la odio, ma se vincessi uno scudetto con 5 gare all’anno non lo sentirei mio. Non sono andato forse all’inizio per paura di non giocare, ho fatto un altro percorso, ma non per forza bisogna scegliere la squadra che vince sempre. Là vincere è la normalità, uno scudetto alla Roma è diverso. Se direi sì alla Juve? Direi no alla Juve. Per questo motivo. Pjanic è alla Juve, lo sento tutti i giorni. Non ce l’ho con la Juve".

Sulla ripresa della Serie A: Juventus favorita

"La favorita per lo Scudetto? La Juve. Senza nulla togliere alla Lazio che sta facendo miracoli. I bianconeri hanno una rosa molto ampia. Sono un grande gruppo. I biancocelesti se la devono giocare e nel calcio mai dire mai. L’Inter? E’ tanto cambiata, anche nello stile di gioco, è più fisico. E’ sempre là, ma le manca sempre qualcosa per vincere".

Nainggolan su Lukaku

"Romelu segna meno gol di Icardi ma è un armadio, sbatte contro tutti, va a tremila. In Nazionale spalla a spalla l’ho tirato anche giù, ma è possente. Tecnicamente non è pulitissimo ma in Nazionale, quando finiscono gli allenamenti, va in tutte le posizioni dell’area di rigore. Si allena sulla precisione del tiro, se guarda per terra sa come prendere la palla. Si allena tanto sulla finalizzazione. Gli va riconosciuto di essere un grande lavoratore".

Sulla parentesi con Conte all'Inter

"Conte l’ho vissuto un mese. Lascia stare le scelte fatte, ma se è uno bravo va ammesso: ha una mentalità assurda. In un mese mi ha detto le cose in facce, è da apprezzare, come piace a me. Dopo un mese la squadra lo aveva già capito. Gli allenamenti sono pesanti ma ti accorgi subito qual è la sua idea".

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