AVVOCATO CHIACCHIO ACERBI JUAN JESUS - Nella giornata di oggi, La Gazzetta dello Sport ha presentato un'intervista fatta all'avvocato Chiacchio, esperto di diritto sportivo. Il tema al centro è l'episodio riguardante Acerbi e Juan Jesus. E lo strascico che questo si porta dietro.
"Ora bisogna aspettare l’attività investigativa della Procura Federale a cui il Giudice Sportivo ha trasmesso gli atti. Dopo che riceverà la relazione, sarà lo stesso Giudice a decidere. È probabile che durante le indagini vengano sentiti non solo i due giocatori, ma anche l’arbitro e gli altri calciatori che erano nei paraggi. Biosgna, però, ricordare sempre una cosa: per condannare non è necessaria la prova oltre ogni ragionevole dubbio, ma basta un indizio con un grado di probabilità superiore alla media".
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"La strada della difesa è una strada stretta. Non si parla di intenti e non ci si può aggrappare al fatto che sia la propria parola contro quella dell’altro. Secondo la Giustizia Sportiva, l’unico elemento da dimostrare è se abbia pronunciato o meno la famosa espressione: “neg**”. Il Giudice valuterà tutto come da prassi. Anche i comportamenti del giocatore precedenti e successivi al fatto. Si chiederà anche perché Juan Jesus avrebbe mai dovuto riferire un fatto non vero. E ricordiamoci che l’onere probatorio è invertito: è Acerbi a dover dimostrare la propria estraneità ai fatti".
"Acerbi dovrà rispondere alle domande, circostanziare i fatti e convincere gli inquirenti che non ha pronunciato quella famosa parola. Dal punto di vista tecnico, rischia 10 giornate di squalifica, il minimo previsto per questo tipo di violazione. In caso di condanna, il giocatore potrà appellarsi alla Corte sportiva di appello nazionale e, in terzo grado, al Collegio di Garanzia del Coni, ma solo in caso di vizi di legittimità".
"L’istruttoria dovrebbe chiudersi in un paio di settimane e da lì il Giudice Sportivo deciderà alla prima seduta utile, che potrebbe pure essere convocata ad hoc. In 20 giorni circa, dovrebbe arrivare la sentenza".