Ausilio: "Rinnovo Lautaro? C'è tempo. Buongiorno non interessa, Leao fu vicino"

8 Maggio 2024
- di
Vincenzo Zurzolo
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Piero Ausilio intervista Inter
Tempo di lettura: 5 minuti

AUSILIO INTER INTERVISTA - Il direttore sportivo dell'Inter Piero Ausilio ha parlato in un'intervista in diretta live su Instagram sul profilo di Libero Quotidiano, rispondendo alle domande del noto giornalista Fabrizio Biasin.

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Ausilio commenta il suo "infortunio" nel derby vinto dall'Inter

"Pensavo fosse una cosa semplice, ma sarà una cosa abbastanza lunga. Credo sia tutto importante, il contributo di ognuno. Si vince perché si curano i particolari: se hai più giocatori a disposizione è più probabile portare a casa i risultati".

Sul godersi il momento

"Da 1 a 100, 95 è sofferenza, il resto è godimento. Ma dal giorno dopo ci si è già dimenticati di ciò che si è fatto, ma in realtà bisogna anche noi fermarsi e godersi il momento".

Essere messi in discussione

"Essere messi tutti i giorni in discussione a noi non fa piacere, ma è un discorso più di tutela verso i giocatori. Sono curioso di sapere ogni giorno ciò che leggerò, a volte mi fa sorridere, poi invece vedo altre cose che mi fanno perdere del tempo".

Sulla pianificazione della stagione dell'Inter

"Se pensiamo a cos'era la squadra a maggio dello scorso anno, con le scadenze di contratto, sapevamo che avrebbe significato un mercato lungo. Alla fine abbiamo spostato 12 giocatori, con alcune situazioni impreviste. Verso febbraio-marzo iniziamo a fare un programma, e ci siamo resi conto che, guardando le scadenze e la qualità della squadra, i giocatori da cambiare sono assolutamente pochi. Se la stagione iniziasse la prossima settimana avrebbe una rosa competitiva, forte al punto da affrontare la stagione".

Sulla rosa profonda

"Uno dei segreti è coinvolgere tutti e allenarsi con l'idea di poter essere a disposizione dell'allenatore. Ogni anno, quando si parla di una rosa di 27-28 giocatori, pensa solo alla domenica, ma non a tutto il lavoro nel corso della settimana. Averne 4-5 in più fuori, per allenarli sulla tecnica individuale, trovo sia una cosa antipatica e non corretta; preferisco avere il nome giusto e, quando c'è bisogno, attingere dalla Primavera e dai nostri giovani".

Sul numero di attaccanti per il prossimo anno

"Non so, entreremo nel merito a fine stagione con l'allenatore. Abbiamo lavorato con 4 attaccanti molto bene, non vedo la necessità di cambiare. Poi se vedremo che ci sarà, tra i nostri giovani, qualcuno pronto ad aiutarci, lo vedremo. In più nella rosa ci sono giocatori che possono adattarsi al ruolo: mi viene in mente Mkhitaryan, che all'occorrenza può fare l'attaccante, senza dimenticare che il nostro allenatore in passato ha provato esperienze diverse, cosa che potrebbe ripetersi".

Su Gudmundsson

"È un giocatore di qualità che piace all'Inter, come ad altre squadre. In questo momento in quel reparto siamo a posto così. Abbiamo anche Arnautovic che è sotto contratto, faremo delle valutazioni su Sanchez, che non è detto non resti con noi. Abbiamo giocatori fuori in prestito, Carboni a Monza, Oristanio a Cagliari, Pio Esposito a La Spezia, Sebastiano Esposito alla Sampdoria... Dopo un po' di vacanza valuteremo tutto. Carboni? Sulle sue qualità può restare all'Inter, ma ciò che bisogna valutare è se, per la sua giovane età, è più giusto portarlo qui e, magari, farlo giocare di meno, oppure se farlo continuare fuori a crescere".

Sulle difficoltà di vendere

"È diventato molto difficile vendere bene. Ci sono pochi trasferimenti importanti durante la stagione. Il mercato ormai è diventato importante per i grandi nomi e per i giovani; nel mezzo si fa più fatica, visti i prezzi assurdi che girano. Il prossimo sarà un mercato come quelli degli ultimi anni. Non ci si abitua mai, ma non siamo spaventati, sappiamo a cosa andremo incontro... Per certi versi sarà diverso dall'anno scorso, dovremo solo ritoccare alcune cose. C'è una squadra che, se il campionato iniziasse domani, sarebbe pronta. Non ci sono necessità di cessioni, non ce ne sono state comunicate. Lo scorso anno ci sono state quelle di Brozovic e Onana: se il Manchester non avesse formulato quell'offerta, e senza la volontà del giocatore, sarebbe rimasto con noi".

Su Lukaku

"È stata una cosa veloce, ci sono state fantasie, come altre tante diverse, dai segnali diversi... Quando ho capito cosa stava succedendo è finita lì, abbiamo preso la nostra strada e lui la sua, visti i risultati".

La coesistenza di Dzeko e Lukaku

"Durante la stagione avevamo deciso che non era il caso di andare avanti con entrambi, si toglievano spazio a vicenda. Se non avessi avuto il problema con Lukaku avremmo prolungato il contratto di Dzeko e Thuram sarebbe arrivato lo stesso".

Su Thuram e Arnautovic

"Thuram mi ha sorpreso più di tutti. Non potevamo conoscere i tempi di inserimento, non c'erano dubbi sulla qualità. Alla luce di questo inserimento abbiamo pensato di completare il reparto con due giocatori di esperienza e che conoscevano la Serie A e il nostro ambiente. Arnautovic? È stato condizionato da problemi fisici, per la sua struttura se ha qualche problema ci mette più tempo a tornare a disposizione. Ho letto diverse cose... Siamo contenti di lui, ha dato un contributo importante non solo in campo, visto lo spazio ridotto come per Sanchez: hanno trovato davanti due giocatori formidabili. Lui ci ha detto che si mette a disposizione e che può fare di più, ma per ciò che ha dato siamo assolutamente soddisfatti, anche per il lavoro dentro lo spogliatoio".

Sul rinnovo di Lautaro Martinez

"Situazione normale come in tutte le società. A livello economico sposta qualcosa... Quando si parla di questi contratti per ogni società serve tempo. La volontà del club è tenerlo per tanti anni, siamo contenti di averlo e speriamo sia così per tanti anni. La volontà del giocatore è la stessa. Poi bisogna trovare un punto d'incontro, un equilibrio: oggi lo stiamo ancora cercando, ma il contratto scade nel 2026, dunque non cambia il programma del club e neanche quello del giocatore".

Il rinnovo di Barella

"Le dinamiche più o meno sono le stesse, c'è continuità di rapporti. Immaginiamo possa arrivare prima di quello di Lautaro".

Il rinnovo di Inzaghi

"Non ne abbiamo neanche parlato, ma è talmente scontato che, quando ci troveremo attorno a un tavolo, si farà tutto".

Sulle opportunità di mercato

"Negli ultimi anni abbiamo colto opportunità importanti sul mercato. Nella scorsa finale di Champions c'erano giocatori nella nostra formazione che non erano costati quasi nulla, commissioni a parte... Le commissioni ci sono anche se paghi il cartellino, forse per i trasferimenti più grossi sono più alte. Non trovo nulla di scandaloso per un giocatore che arriva a 0 ma preveda un altro tipo di riconoscimento".

Su Mkhitaryan e Calhanoglu

"Con Mkhitaryan c'è stato da lavorare un po' di più, stava bene a Roma. Ci siamo infilati in un momento di difficoltà: lui pensava di rinnovare con loro, ma c'erano problemi anche di natura fisica. Noi siamo arrivati nel momento giusto e siamo riusciti a convincerlo. È talmente serio che non era così felice di lasciare quell'ambiente. Su Calha c'è stata la situazione spiacevole del dramma di Eriksen; in una situazione di angoscia ci siamo resi conto poco dopo di aver perso anche un calciatore. Abbiamo capito con l'allenatore quale opportunità poteva esserci sul mercato, e abbiamo visto che Calhanoglu non aveva rinnovato con il Milan. Lo abbiamo convinto con una telefonata: il mister gli ha spiegato il progetto, è stato più facile rispetto a Mkhi".

Su Dimarco

"No, non me lo aspettavo potesse crescere così. Però abbiamo avuto il merito di non averne mai perso il controllo in tutti questi anni, continuando a insistere nel prestarlo. Poi in ogni anno lo si portava nel ritiro, ma chi ne è stato illuminato, vedendo cose che non avevamo visto, è stato Simone Inzaghi: ha visto cose in lui enormi".

La rivelazione su Leao

"Sì, è stato molto vicino... Anche se poi non siamo andati più avanti, né con il Lille né con il giocatore".

Su Bisseck

"Su Bisseck c'era lo spazio, la possibilità, partendo dalla volontà di lavorare con il doppio membro per ruolo".

Sulla difesa

"Oggi non sono previste uscite neanche in quel reparto, abbiamo giocatori forti e nessuno ci è venuto a chiedere di andare via. Se i 'vecchi' sono come i Darmian, gli Acerbi e i Mkhitaryan me li tengo tutta la vita. Buongiorno? Assolutamente no. Ovviamente mi piace, come piaceva Bremer, ma non puoi prenderli tutti".

Su cosa renderebbe positivo il mercato

"Son più contento se posso lavorare con questo gruppo e di lottare per gli obiettivi. Se con questa squadra e l'inserimento dei due giocatori individuati potremo lottare per lo Scudetto saremo contenti".

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