INTER ACERBI - Nel corso della presentazione della sua autobiografia intitolata "Io, guerriero", Francesco Acerbi ha ripercorso alcune tappe della propria vita e della propria carriera, soffermandosi, tra le altre cose, anche sulla propria avventura con la maglia dell'Inter. Di seguito le immagini raccolte da noi di Nerazzurrisiamonoi.it.
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Su Chivu
"Chivu? Diverso da Inzaghi ma è molto preparato, fa star bene ed è molto bravo. E' al primo anno dall'inizio in Serie A dopo Parma ma è un ragazzo che ci mette molta passione. Capisce di calcio e siamo molto contenti di averlo."
Acerbi sulla seconda stella e la forza del gruppo
"Senza il gruppo non si portano a casa certi risultati. Fa la differenza. Il gol col Barcellona? Al gol del loro 3-2 ero abbastanza tranquillo, bravi loro. Poi ho detto vado su, cosa sto in difesa a fare. Poi è arrivato Denzel, mi sono messo davanti al difensore e li ho visto la palla e ho detto tiro, mal che vada sbaglio: invece è andata bene. Che è successo in finale di Champions League? Eravamo mentalmente cotti, ma al punto che nel dopo partita non eravamo nemmeno arrabbiati: non provavamo assolutamente nulla. Avevamo fatto tanta strada contro squadre incredibili come Bayern Monaco e Barcellona e avevamo perso il campionato: siamo arrivati a quella partita con tutta la tensione di concludere una stagione senza vincere nulla. Ci davano tutti per favoriti e questo ci ha messo troppa pressione".
Il punto più alto nella carriera di Acerbi
"La semifinale di Champions col Milan? Una semifinale pericolosissima. Quell'anno li col Milan avevo fatto molto bene. L'ho vissuta abbastanza pesantemente."
L'arrivo all'Inter
"Ero molto vicino al Napoli e avevo anche altre opzioni come il Marsiglia. Alla fine mi ha chiamato Inzaghi e l'Inter alla fine ha deciso di prendermi".