ANTONELLO INTER - Il CEO Corporate dell'Inter, Alessandro Antonello, ha rilasciato un'intervista al Sole 24 Ore in cui ha affrontato diversi temi legati al club nerazzurro.
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"Ogni decisione viene condivisa con il presidente Zhang e con Marotta nell'ambito di una strategia. Negli ultimi anni, abbiamo fatto qualche aggiustamento rispetto al costo della rosa. Credo sia un qualcosa che dobbiamo continuare a fare nell'ottica di sostenibilità, che deve però andare di pari passo alla competitività. I contratti hanno durata pluriennale, e non si possono interrompere dall'oggi al domani. Faremo dei correttivi, pur sempre consapevoli che l'Inter è una grande squadra che deve sempre competere per il massimo. Sarà un aggiustamento organico, ma nel rispetto degli obiettivi stagionali".
"Mi sento di dire che, grazie all'avvento di Suning e alla presidenza di Zhang, abbiamo avuto un periodo di costruzione dell'assetto attuale dell'Inter. Siamo passati dal periodo del mecenatismo puro alla governance attuale, con manager a tutti i livelli e un approccio strategico volto al futuro e ai giovani. Nel 2017, poi, abbiamo inaugurato la nostra Media House per nuovi contenuti e per riposizionare l'Inter. Gli investimenti sono stati ingenti e con una visione di medio-lungo termine, visto che ormai siamo al settimo anno. Questa stabilità ha dato modo ai manager di concentrarsi sul lavoro. Gli interessamenti possono esserci, ma noi a livello di managment siamo l'oggetto e non il soggetto. Normale che un club come l'Inter susciti attenzioni, soprattutto se si parla di partner con cui collaborare per portare il club sempre più in alto. Dobbiamo continuare a lavorare. Sarà poi compito di Suning fare delle scelte".
"Nuovo stadio? È importante per la competitività dei due club, perché potrebbero raddoppiare i ricavi. Oggi Inter e Milan incasserebbero 70 milioni. In Europa, però, con uno stadio di proprietà arrivano a 120-130 milioni. L'aumento dei ricavi arriverà dai servizi che potremo dare allo stadio. Questo non solo ai tifosi, ma anche alle aziende. Attualmente la zona corporate è limitata al 3%, in altri stadi tocca il 18-20%. Ad esempio siamo stati di recente al Da Luz di Lisbona, e li ci sono 120 SkyBox. San Siro, invece, ne ha 30.
Progetto col Milan? Abbiamo lavorato con coerenza e professionalità, dicendo sempre che San Siro era l'alternativa principale perché location che rappresenta la storia del calcio italiano e milanese. Abbiamo sempre mantenuto questa posizione anche di recente, quando il Milan ci ha detto di voler prendere in esame altre aree. Riteniamo che, ancora oggi, San Siro sia la scelta ottimale. Qualora il Milan decidesse di costruire un nuovo impianto in altra sede, noi comunque procederemo con questo progetto. L'Inter, infatti, non potrà rimanere vincolata dai rinvii della politica".
"Deadline? Ancora no, però c'è un'ulteriore incertezza che causa difficoltà agli investitori. Speriamo che questo percorso si possa celebrare, soprattutto dopo le parole di Sala. Ma non possiamo restare nell'incertezza, perché dobbiamo valutare anche piani alternativi. Abbiamo altre aree, ma vogliamo andare avanti col progetto San Siro. In ogni caso, però, non vogliamo rimanere spiazzati".