INTER CALCIOMERCATO TALENTI – Cesare Casadei piace a tutti. Talento scuola Inter, classe ’03, Casadei è uno dei talenti che più si sono messi in mostra nella Primavera nerazzurra allenata da Christian Chivu. Al punto che ora, con il mercato aperto, sono diverse le società ad essersi informate sul suo conto. Ricevendo per il momento, un significativo ‘no, grazie’ da parte del club meneghino. Una risposta non scontata, se si guarda alla tradizione di mercato del ‘Biscione’. Da Roberto Carlos a Pirlo, passando per Bergkamp, Zaniolo e Boninsegna: ecco i cinque talenti che hanno lasciato troppo presto la Milano nerazzurra.
Fuori classifica, un po’ perché ancora non ha trovato sbocco sicuro nonostante la chiamata di Roberto Mancini in Nazionale, un po’ perché scelse lui di abbandonare Milano per Zurigo, abbiamo messo Wilfried Gnonto. L’ultimo in graduatoria, forse perché perso ormai tra i meandri del tempo, è il trasferimento dall’Inter alla Juventus di Roberto Boninsegna. Nell’estate 1975 Boniperti bussò alla porta di Fraizzoli offrendogli Anastasi in cambio di un ‘Bonimba’ che sembrava ormai avviato verso il tramonto. Invece, per pagine che il calcio ama scrivere, Boninsegna segnerà e vincerà ancora tantissimo in maglia bianconera. Più o meno il contrario del giocatore in penultima posizione: Nicolò Zaniolo. Stavolta il giovane era di proprietà nerazzurra e venne scambiato con un più maturo Nainggolan. L’esito fu simile al precedente: Zaniolo esplose definitivamente con la maglia della Roma, mentre il ‘Ninja’ visse un’avventura milanese in chiaroscuro. Salendo il primo gradino del podio, alla terza posizione troviamo poi Dennis Bergkamp. Nel 1993, quando arriva a Milano, è probabilmente il giocatore che già è o pare diventare il più forte del mondo. Con indosso la livrea nerazzurra, tuttavia, non si adatta mai va incontro alla cessione, forse un pelino presto, all’Arsenal. Più o meno lo stesso destino che toccò a Roberto Carlos, lasciato andare troppo precocemente in direzione Real Madrid. Anche se in questo caso non è l’ambientamento l’ostacolo, ma la visione tattica di Hodgson. Davanti a tutti, però, non può che esserci Andrea Pirlo. E per l’errata visione che l’Inter ebbe sul calciatore, e, soprattutto, per il fatto che venne ceduto ai cugini del Milan. Lì diventò uno dei giocatori più importanti della storia pedatoria italiana.