Lukaku si racconta: "Sapevo che prima e poi avrei lavorato con Conte. Lautaro? Con me è esploso"

8 Dicembre 2020
- di
Arianna Botticelli
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INTER INTERVISTA LUKAKU - Romelu Lukaku è il grande trascinatore dell'Inter. L'uomo a cui aggrapparsi quando le cose vanno male. I nerazzurri stanno giovando delle incredibili doti dell'attaccante belga e lo stesso calciatore è felicissimo di vestire la maglia interista. Big Rom si è raccontato in una lunga intervista a France Football, dove ha parlato del suo rapporto con Conte ma anche degli obiettivi con l'Inter.

Inter, l'intervista di Lukaku a France Football

"Amo giocare in verticale. Sono veloce, so dribblare nell'uno contro uno, posso andare sul sinistro e sul destro. Però col passare degli anni mi sono evoluto. In Nazionale, ad esempio, abbiamo un gioco fatto di possesso e questo riduce lo spazio per gli attaccanti. Per questo motivo, ho dovuto sviluppare il mio gioco".

Su Conte

"Una volta Conte mi disse: "Se diventi bravo con le spalle alla porta, è finita. Nessuno può fermarti". Ricordo che me ne parlò prima dei Mondiali del 2014, poco prima di dimettersi dalla Juventus, e poi ancora quando era al Chelsea. All'epoca, Eden Hazard fece da intermediario dando il mio numero a Michael Emenalo, il direttore sportivo dei Blues. E proprio Emenalo mi chiamò dicendomi: "Romelu, l'allenatore che arriva qui vuole te. Nessun altro, solo te". Fu organizzato un incontro a Londra, ma io non sapevo chi fosse il nuovo manager del Chelsea. Una volta giunto all'appuntamento vidi che si trattava di Conte. Ripensandoci, non poteva che trattarsi di lui. Sapevo che prima o poi avremmo lavorato insieme. Quando l'Italia ci ha battuti a Euro 2016, in una partita del girone, ho visto come giocano le sue squadre e ho capito che il suo calcio poteva fare al caso mio. Nei miei primi tre mesi qui, mi sono allenato molto per migliorare e far progredire il mio gioco. A ogni allenamento mi hanno messo in marcatura Andrea Ranocchia e avrei dovuto ricominciare da zero l'esercizio qualora avessi fallito".

Su Lautaro Martinez

"Prima di arrivare all'Inter, guardai alcune partite dei nerazzurri. Lautaro giocava come unica punta e mi sono subito detto che, giocando in coppia, lui sarebbe potuto esplodere. Abbiamo parlato molto appena sono arrivato a Milano e siamo subito diventati amici. Tra noi non ci sono mai stati conflitti. Abbiamo trovato l'equilibrio, consapevoli che un giorno può andare bene a uno e un altro giorno andare bene all'altro".

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