MARADONA MORTE - 25 novembre 2020: una data che verrà conservata per sempre nella memoria di tutti gli sportivi (e non solo) del mondo. É il giorno in cui Diego Armando Maradona, per molti il più grande calciatore di tutti i tempi, è morto. L'ex Pibe de Oro, reduce da una delicata operazione al cervello subìta appena 3 settimane fa, ha avuto un arresto cardio-respiratorio che gli è stato fatale. Il mondo intero è stato letteralmente scosso da una notizia che nessuno si aspettava.
In Argentina è stato proclamato il lutto nazionale per tre giorni. A Napoli, sua seconda casa, è già iniziata la lunga processione dinanzi allo stadio San Paolo, teatro delle più grandi gesta del campione argentino. Innumerevoli e toccanti gli omaggi alla memoria di Diego, provenienti da ex avversari, rivali, compagni di avventura, connazionali e non. Se ne va il più grande di tutti: l'uomo che nello stesso incontro - il famigerato match contro l'Inghilterra a Messico '86, ha realizzato il gol più irregolare di sempre -la celeberrima Mano de Dios - e il gol più bello di sempre. Un campione travolto dagli eccessi di una vita unica ed irripetibile. Come quella di George Best. Guarda caso morto nello stesso giorno di 15 anni fa...
Il quotidiano spagnolo Marca riporta in prima pagina una delle frasi più significative mai pronunciate dall'eterno campione argentino. "Quando morirò voglio rinascere giocatore. E voglio tornare ad essere Diego Armando Maradona. Sono un giocatore che ha dato allegria alla gente e quasto mi basta e avanza".
Maradona è, e lo sarà sempre, un'autentica icona per il Boca Juniors. I grandi rivali degli Xeneizes, il River Plate, non si sono sottratti agli omaggi per il loro storico nemico sportivo. Toccante e significativo il tweet postato sulla pagina ufficiale del club: anche loro hanno riconosciuto la grandezza eterna di un fuoriclasse unico ed irripetibile.