INTER ZHANG - Forse oggi possiamo dire, all'alba del secondo anniversario del suo insediamento come Presidente dei nerazzurri, che cadrà il 26 ottobre, che Steven Zhang abbia capito fino in fondo il suo ruolo. E l'importanza che lo stesso, se esercitato con fermezza e chiarezza, comporta. Ne è sicura La Gazzetta dello Sport oggi in edicola. La quale traccia un bilancio relativo soprattutto agli ultimi mesi di presidenza: quelli per intenderci segnati indelebilmente, e positivamente, dal patto di Villa Bellini.
Il numero uno nerazzurro è stato decisivo nell'appianare i contrasti, che sembravano insanabil, tra Conte e la dirigenza e tra il tecnico e la stessa proprietà. La fermezza e la chiarezza di intenti - successivamente tradotte in azioni concrete, ndr - mostrate nell'incontro che coinvolse tutti gli Stati Generali dell'Inter, sono sotto gli occhi di tutti. La diversa via intrapresa sul mercato, compresa la volontà di non inseguire sogni impossibili come Kanté e di non accontentarsi di ripiegare su Victor Moses, è farina del sacco del pupillo di Suning. Zhang è stato quello che ha mostrato i muscoli nell'affare Nainggolan-Cagliari, stoppando qualsiasi velleità sarda nell'ottenere ulteriori sconti sul cartellino del giocatore. Si deve a Zhang anche l'attenzione maniacale mostrata nei riguardi dell'aspetto finanziario, per evitare di assecondare tentazioni che poi sarebbero state pagate dal punto di vista del bilancio.