BORGHI VIDAL INTERVISTA - Claudio Borghi, argentino con esperienza in vari paesi sia da calciatore che da allenatore. Allenò Arturo Vidal non ancora ventenne al Colo Colo e in nazionale. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport racconta il suo passato e la sua visione del cileno.
"Nelle giovanili a volte lo tradiva il carattere: troppo emotivo, irruento. Era un difensore centrale, io avevo pronosticato che sarebbe diventato il miglior libero del mondo: tempi e interventi perfetti. Il passaggio in Europa lo ha reso un centrocampista polifunzionale, ma non so se ci ha guadagnato".
"A livello fisico è totalmente integro e ha doti “genetiche” molto buone. Non avrà problemi, la sua capacità di dare tutto in ogni gara non cambia. L’Inter non si pentirà di averlo. Conte gioca sempre con tanti in mezzo, essere il più avanzato può renderlo ancora più protagonista".
“Una volta arrivò agli allenamenti in elicottero. Non è stato tanto l’elicottero, ma dove atterrò: farlo su un campo da calcio non mi sembrava il caso. Preferivo Vidal restasse un po’ più legato alle sue origini, anche se le sue finanze erano cambiate”.
“Può fare cose differenti da Lukaku e Lautaro. Voglio vederlo in una squadra che lo vuole e protegge. E con Vidal si conoscono da piccoli”.