ZANETTI CAMBIASSO - Durante una chiacchierata su Instagram tra Zanetti e Cambiasso, i due ex nerazzurri hanno ricordato la propria vita calcistica.
Sono davvero tanti gli argomenti trattati da Zanetti e Cambiasso nella diretta su Instagram. Si parte dalla passione per il pallone. "Noi non abbiamo mai affrontato il calcio come mestiere. Magari c’era qualche allenamento che non avevamo troppa voglia di fare. Però ci siamo sempre comportati come dei bambini che volevano realizzare il proprio sogno", spiega il Cucho. "Certo, conta che io ho vissuto un salto enorme dal Banfield all'Inter. Tutto in poco tempo, da molto giovane e senza la famiglia al mio fianco sarebbe stata molto più dura. Mi immaginavo che prima mi sarei trasferito in una squadra top in Argentina e poi in Europa. In realtà non c’è stato questo step, ma subito il passaggio in nerazzurro", ribatte Zanetti.
I due ex Inter si mettono poi a scherzare: "Zanetti dopo 13 secondi si addormenta quando siamo su un qualsiasi aereo. Poi mangia. Poi si riaddormenta. Pupi sei la persona più sfortunata e sgradevole del mondo quando si vola!", l'accusa di Cambiasso. "Ricordo una partita contro la Roma - risponde Pupi -. Segno io, segna Zamorano, vinciamo 4-1. Simeone sbaglia un gol. Poi andiamo in Argentina, siamo tutti sullo stesso volo, Cholo compreso. Ha rotto le scatole a mia moglie per tutta la durata del viaggia (Ride, NDR)”.
Esteban Cambiasso non ha dubbi: "Raul era un fuoriclasse assoluto. Non so se è il migliore, ma sicuramente è uno con cui avrei voluto giocare davvero tanto, sicuramente è il primo che mi viene in mente". Javier Zanetti invece spende un altro nome: "Ronaldo era una cosa impressionante. Però se deve fare un nome dico Roberto Baggio: a parte la qualità che aveva, parliamo della persona. Lui aveva subito svariati infortuni e doveva fare allenamenti specifichi. Si sacrificava sempre. Ecco perché ovunque abbia giocato, è amato. Lo ammiro per quello che è stato, in campo e fuori".
Si passa poi a parlare delle delusioni sportive. Inizia Cambiasso: "Tu prima hai nominato Roberto Baggio. Ecco, ho letto che lui sogna ancora l'errore contro il Brasile. Anche io ho sbagliato un rigore decisivo con la maglia dell’Argentina. Quello che ci dà forza sono però le sconfitte, gli infortuni. È facile raccontare le cose belle, i trionfi. Ma si devono anche raccontare i momenti duri. Vivevo la vittoria come un obbligo e le sconfitte erano una sofferenza allucinante. Quando venimmo eliminati nel 2002 con l’Argentina rimasi chiuso in casa per 25 giorni, senza uscire. Vedevo solo gli amici". Poi è il turno di Pupi: "Ovviamente anche io ho provato varie delusioni nel calcio. Con l’Inter ho il 5 maggio, la semifinale persa col Milan in Champions, o l'atto finale della Coppa UEFA persa con lo Shalke. L'infortunio subito? Per era molto importante decidere quando smettere. Quando mi sono rotto il tendine di Achille, volevo tornare almeno per una partita. Entrai contro Livorno, poi una volta tornato in spogliatoio, tutti mi abbracciarono. Lì ho capito che a fine stagione avrei dovuto smettere. Proprio perché così sarei stato io a decidere il mio futuro. Di fatto stavo bene e avrei potuto continuare".
Zanetti stuzzica Cambiasso: "Cosa vuoi fare in futuro?", la domanda di Pupi. "Ho sempre voluto allenare, ho tirato pazzi tutti i mister dei settori giovanili, volevo capire il perché. Allenare è qualcosa che mi piace, che ho in mente: è stato bello lavorare per la Colombia come collaboratore tecnico. Ora sto studiando. Io mister dell'Inter? Quello che ti chiama per allenare è quello che ti manderà a casa. Quindi - e lo dico a tutti - non vorrei ma ricevere la chiamata di Javier per allenare l'Inter (ride, NDR)", conclude il Cucho. "Non ti chiamerò io allora nel caso - replica Zanetti -. Ma sono sicuro che sarai un grande allenatore", sentenzia il Vice Presidente dei nerazzurri.