CONTE LOCKDOWN 3 MAGGIO - Il Premier Giuseppe Conte, intervenuto in conferenza stampa, ha comunicato "la proroga del lockdown sino al 3 maggio". E specificato come "si lavori per la fase due".
Il Premier Giuseppe Conte, intervenuto in conferenza stampa, ha dichiarato: ""Proroghiamo le misure restrittive fino al 3 maggio, una decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo tutte le responsabilità politiche, dobbiamo mantenere alta la soglia dell'attenzione. Le misure di contenimento fin qui adottate dal Governo stanno dando dei frutti. L'Italia si sta dimostrando un esempio anche per altri paesi anche nelle misure di reazioni all'emergenza ma proprio per questo non possiamo vanificare gli sforzi sin qui compiuti, se cedessimo oggi rischieremmo che tutti i risultati positivi sin qui conseguiti verrebbero vanificati".
"Dobbiamo continuare a mantenere alta la soglia dell'attenzione, anche nei periodi di festa, adesso che siamo prossimi alla Pasqua, lo dobbiamo fare anche per la Festa della Liberazione e il primo maggio. Siamo tutti impazienti di ripartire. L'auspicio è che dopo il 3 maggio si possa ripartire con cautela, con qualche gradualità, ma ripartire. Questo obiettivo dipenderà dal nostro comportamento, dobbiamo compiere questo ulteriore sforzo, continuare a rispettare le regole anche in questi giorni di festa, continuare a mantenere le distanze sociali. La proroga che con questo nuovo Dpcm che oggi disponiamo vale anche per le attività produttive, mettiamo la tutela della salute al primo posto, ponderando tutti gli interessi in campo".
"Non possiamo aspettare che il virus scompaia totalmente dal nostro territorio. Siamo già a lavoro per far ripartire il sistema produttivo in piena sicurezza attraverso un programma articolato e organico. Superata la fase acuta, dovendo condividere con il virus. Stiamo lavorando su un programma che poggia su due pilastri: l'istituzione di un gruppo di lavoro di esperti e il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro. Per questa seconda fase ci avvarremo di vari esperti che dialogheranno con il comitato tecnico-scientifico. Dobbiamo proporre nuovi modelli organizzativi in modo che tengano della qualità della vita".
"L’Europa sta affrontando una crisi mai visti in tempi di pace. Le stime dicono che servono 1500 miliardi per far fronte alle perdite. Le proposte che ieri sono state messe sul tavolo dall’Eurogruppo sono il primo passo della risposta europea. Il ministro Gualtieri ha fatto un ottimo lavoro, ma l’Italia reputa ancora insufficiente questo primo passo. La principale battaglia che deve fare l’Italia è la creazione di un fondo che sia come gli Eurobond. Il fondo deve avere una potenza di fuoco come in tempo di guerra e deve essere disponibile da subito. Se arrivassimo con la misura giusta ma tardi allora sarebbe inutile. L’Eurogruppo prevede una linea di credito senza condizionalità per scopi sanitari".
"Sul Mes vedo che in Italia si è levato un dibattito, legittimo e vivace. Vi assicuro che il governo troverà il modo per informare e interloquire con il Parlamento. Importante è che il dibattito si svolga con chiarezza. Senza falsità. Faccio un po’ di chiarezza: il Mes esiste dal 2012 e non è stato attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente hanno dichiarato Salvini e Meloni. Questo governo non fa le cose tra le tenebre, guarda in faccia con chiarezza le persone. Su richiesta di alcuni stati membri, non dell’Italia, l’Eurogruppo ha lavorato su questa proposta del Mes. L’Italia non ha firmato alcuna attivazione del Mes, non ha bisogno del Mes perché lo ritiene uno strumento inadeguato e inadatto per l’emergenza che sta vivendo. Noi ci stiamo battendo per avere nuovi strumenti Innovativi e lavoreremo con coraggio e determinazione in questa battaglia fino a poco tempo fa impensabile".
"Alla fine del documento c’è un paragrafo che parla di Eurobond, dobbiamo ancora costruire e lavorare su questo strumento, ma per la prima volta abbiamo messo la cosa nero su bianco. Noi vogliamo che questo strumento sia immediatamente attuabile e applicabile. Le falsità e le menzogne ci fanno male perché ci indeboliscono nella trattativa. Io avevo chiesto all’opposizione di essere accomunati in questa battaglia. Quello che è successo la scorsa notte non indebolisce Conte, ma l’Italia in questa difficilissima trattativa con altri 26 paesi. La mia posizione nel prossimo Consiglio Europeo sarà chiara e spiegherò ancora una volta che il Mes non è adeguato. La risposta o è comune o non lo è. Oggi dobbiamo inventarci degli strumenti e io non firmerò finché non avremo strumenti adeguati per questa sfida. Io sono convinto che con la tenacia e la forza della ragione convinceremo tutti che questo è l’unico percorso giusto. Patrimoniale? Non c’è stata alcuna proposta sul tavolo del governo e non la vedo all’orizzonte".