LUCIO INTER MILAN – L’ex difensore dell’Inter, Lucio, ha parlato alla vigilia del derby di Milano sulle pagine de La Gazzetta dello Sport. Lui che in carriera ha giocato 5 derby vincendone 4, ha detto la sua sulla sfida di domenica sera: "È una partita speciale tra due grandi squadre con grandi tifoserie: i miei derby li ricordo bene, ne ho giocati 5 e vinti 4. Forse portavo fortuna… L’atmosfera del Meazza è bellissima, i tifosi si comportano bene, c’è grande rispetto tra la gente. Per me Inter-Milan è il “clasico” più importante del mondo".
"Fu una partita pazzesca: Sneijder era appena arrivato e fece la differenza, Maicon e Thiago Motta segnarono e giocarono molto bene. Non era un risultato qualunque per un derby ma avevamo dimostrato di essere molto più forti. Avevamo più qualità e fu una partita chiave della stagione".
"Fu un errore. Nel 2012 era cambiato tutto, c’era un allenatore, Stramaccioni, che mi diceva di restare ma non era ciò che voleva. Infatti ogni 10 minuti mi chiamava Branca e mi diceva di trovarmi una squadra. Non era facile dopo tutto quello che avevo fatto all’Inter. Non arrivavano contratti forti, all’ultimo giorno non avevo altre opzioni: il mio manager mi disse di andare alla Juve. Ma è stata una decisione sbagliata".
"La notte di Madrid non si può dimenticare, ma tutta quella stagione fu incredibile: in testa avevamo solo l’idea di vincere e ci riuscimmo. Penso a Mourinho: aveva un carattere e una personalità forte e ha dato tantissimo alla mia carriera. È lui il miglior allenatore con cui ho lavorato. Mi ricordo l’entusiasmo della gente quando ci qualificammo per la finale. E poi le ore prima della partita a Madrid e il fischio finale, la festa in campo con mio figlio. Infine il presidente Moratti: un vero gentleman, il nostro primo tifoso. La sua energia contagiò tutta la squadra".
"Di Conte dico che è un buon allenatore, quello che è successo ci poteva stare. Bonucci rischiava una lunga squalifica e Conte mi disse che avrei giocato io, poi non è successo e non ho trovato spazio. Sono stato poco alla Juve, non ho provato per i bianconeri quell’affetto che ho sentito sempre nei confronti dell’Inter. Non ho rancore nei confronti del mister. Lo reputo un tecnico davvero preparato, che si dedica molto alla squadra e le trasmette tanto: può essere l’allenatore giusto per riportare l’Inter in alto ".
"In Serie A la difesa è fondamentale, l’ho imparato ai miei tempi: la prima cosa che serve per vincere è non prendere gol. Noi nel 2010 abbiamo vinto perché non prendevamo gol, per questo abbiamo fatto fuori squadroni come Chelsea e Barcellona".
"Mi piace molto, in Italia serve avere un attaccante forte, tosto come lui: devi avere il fisico per rompere le difese. Lukaku è il numero 9 giusto per l’Inter, ha le caratteristiche perfette".
"Finisce 3-1 per l’Inter: non ho dubbi".