INTER ZANETTI - Nel corso della presentazione alla Mondadori di piazza Duomo della sua ultima opera "Un legame mondiale", Javier Zanetti, vice-presidente dell'Inter, ha affrontato vari temi legati al suo ingresso nel mondo nerazzurro, non disdegnando un riferimento a Lautaro Martinez. Queste le sue parole raccolte in diretta da Nerazzurrisiamonoi.it.
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"Sono partito dal mio paese giovanissimo. Ormai l'Italia è la mia casa dal 1995. Il giorno che sono arrivato qui, diluviava. Non ci potevo credere quando mi è stato comunicato che sarei andato in nerazzurro. Era una grandissima opportunità per me dimostrare il mio talento in un paese come quello italiano. Non dimenticherò mai l'accoglienza, la prima partita con il Valencia in amichevole e tutto quello che è venuto poi".
"Ho origini italiane perché il mio bisnonno era di Sacile, vicino a Pordenone. Mi aspettavo una buona accoglienza perché l'Italia è un posto molto accogliente".
"Quando nel 2006 l'Argentina è stata eliminata dal Mondiale, ho tifato per l'Italia. Ho poi pianto per la mancata qualificazione ai Mondiali 2018 degli azzurri. I miei bambini sono metà italiani del resto".
"Nel 2010 abbiamo vinto la Champions League con un capitano argentino e la doppietta di un argentino. Iniziai a piangere di gioia 3 minuti prima e Samuel, anche lui argentino, mi riproverò dicendomi che era troppo presto".
"Anche se i tempi sono cambiati, vedo molto attaccamento da parte dei vari argentini alla cultura calcistica del nostro paese anche se giocano lontano da casa. Mi ci rivedo".
"È con noi da 5 anni e ogni anno che passa migliora. Mi fa enorme piacere vedere la crescita che sta affrontando, e non sono perché argentino come me. Spero possa intraprendere una strada come quella intrapresa da me".